Il Tempo di Scatto (2^ parte)

Pubblicato da Maurizio il 30/01/2019
Aggiornato il 08/12/2022
Tempo di lettura, circa 4 minuti

foto IMperfette

(I) Pianifica il tempo da usare

Anche per il tempo di scatto - come per l’esposizione - è possibile fare pianificazioni.

Anzi… in certi casi è doveroso!

Se pensi che esporre sia complicato considera che, in quel caso, hai l’indicatore dell’esposimetro che ti da una mano.

Quando, invece, si tratta di calcolare il giusto tempo di esposizione non hai nessuno strumento di misurazione a cui affidarti per prevedere un risultato.

Il tempo di scatto ti servirà ad introdurre (o meno) una certa quantità di mosso nella tua fotografia.

Se non vuoi che compaia mosso dovrai usare dei tempi di scatto rapidi mentre, al contrario, dovrai rallentarli.

Questa non è una cosa affatto semplice perchè

  1. come ti ho detto prima non hai nessuno strumento che ti può aiutare e
  2. dipende da QUANTO mosso vuoi far vedere.

Anche in questo caso iniziamo dalla parte più semplice del gioco: eliminare completamente il mosso.

Per eliminare il mosso dovrai semplicemente utilizzare dei tempi di scatto sufficientemente rapidi.

É vero che a 1/4000 di secondo non verrà mosso assolutamente niente ma è anche vero che a quella velocità dovrai aprire molto il diaframma perchè ti servirà una quantità enorme di luce (ricorda sempre che sei vincolato mani e piedi al triangolo dell’esposizione!).

una foto di viaggio

In questo caso la velocità del pullman sommata a quella della vettura che procedeva in senso contrario era molto elevata. Un tempo di 1/125 non è stato sufficiente a congelare il movimento dell’auto ma la quantità di mosso registrata rende bene il senso di velocità

Diciamo che se il tuo soggetto è statico (ovvero nella maggior parte dei casi) puoi scattare a 1/250 senza temere di introdurre nessun tipo di mosso.

Se hai le mani abbastanza ferme puoi scendere a 1/125 in tutta tranquillità.

Tempi più lunghi… dipende molto da te.

Sotto 1/100 di secondo (che sembra comunque un tempo molto veloce ma che, in tante condizioni, non lo è affatto) potresti muovere leggermente la fotocamera durante lo scatto.

Anche in questo caso dovrai fare qualche prova per capire - CON SOGGETTO FERMO - fino a dove ti potrai spingere.

l'interno buio di una piccola chiesa

In questa piccola chiesa sulle colline vicino a Chianciano non c’era quasi nessuna sorgente di luce artificiale. Avevo a disposizione solamente le finestre dietro l’abside e un brutto faro alogeno! Diaframma aperto a f2.8 e tempo 1/80, mi sono appoggiato ad uno dei banchi di legno e ho attivato la stabilizzazione dell’obiettivo. Non ci sono segni evidenti di mosso.

La cosa si complica quando - invece - vorrai inserire volutamente del mosso nelle tue fotografie.

E la cosa sarà ulteriormente complicata quando anche il soggetto si muoverà!

Borghetto (Mantova). Un gabbiano ripreso in volo con la tecnica del *panning* e un tempo di scatto lungo

Borghetto (Mantova). Un gabbiano ripreso in volo con la tecnica del panning e un tempo di scatto lungo

(II) Il tempo ai fini creativi

La regolazione del tempo di scatto potrebbe sembrarti una cosa secondaria, invece è molto importante ai fini creativi.

Come abbiamo visto sopra, tecnicamente, può essere piuttosto semplice (imposto un tempo rapido e blocco qualsiasi tipo di movimento così non avrò niente di mosso) e questo è ciò che si insegna ai soliti corsi di fotografia.

Eppure l’introduzione di una certa quantità di mosso a volte è significativa se non necessaria!

la bandiera dei pirati

Che senso avrebbe una foto simile se lo sventolare della bandiera fosse stato congelato da un tempo di scatto rapidissimo? In questo modo, invece, sembra di vederla muoversi nel vento.

La foto qui sotto è ancora più significativa (ma molto più complessa da realizzare).

In passeggiata per le strade di New York sentiamo una sirena e vedo arrivare a tutta velocità il camion dei vigili del fuoco. Una scena da film!

Regolo la macchina in pochi secondi, aspetto il momento giusto e scatto.

un mezzo dei pompieri a NYC

Se avessi semplicemente scelto un tempo di scatto rapidissimo, e avessi quindi congelato il movimento del mezzo, la foto sarebbe mediocre se non da buttare! Dal momento che l’inquadratura è stata ritagliata in modo molto preciso (con pochissimo spazio intorno) il camion potrebbe addirittura sembrare parcheggiato…

In questo modo, invece, sia il mezzo che lo sfondo risultano mossi dando un deciso dinamismo all’immagine.

La prossima immagine, invece, ti mostra che cosa può succedere quando sarai TU a muoverti…

La metro di Torino è totalmente automatica quindi il vagone di testa ti permette di guardare davanti al treno!

Per guadagnarmi un posto del genere ho dovuto sgomitare con diversi bambini :-)

le gallerie della metro di Torino

Inoltre potresti usare il tempo di scatto in modo totalmente opposto a ciò che l’osservatore si aspetta.

L’autoritratto che mi sono fatto allo specchio qui sotto è stato realizzato muovendo la fotocamera durante lo scatto impostato con un tempo molto lento (1 secondo).

Il risultato è decisamente astratto.

autoritratto mosso

All’opposto, potresti congelare un movimento talmente rapido che neppure i nostri occhi riescono a vedere.

Qui sotto trovi un esempio.

un liquido in un calice fotografato ad alta velocità

La tecnica utilizzata qui sopra, per la verità, prevede anche l’utilizzo del flash perchè le fotocamere normali non hanno un tempo di scatto così rapido per congelare un movimento come questo.

Ad ogni modo l’immagine ti può servire da esempio.


Questa è la lezione [ 17 ] del corso: "foto IMperfette"



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