L’Esposizione (2^ parte)

Pubblicato da Maurizio il 30/01/2019
Aggiornato il 10/01/2024
Tempo di lettura, circa 11 minuti

foto IMperfette

Come svolgere gli esercizi

Lo svolgimento degli esercizi che seguono è molto semplice.

Dovrai regolare la macchina in modalità automatica oppure manuale (come ti indicherò di volta in volta).

Per regolare l’esposizione dovrai variare solo due elementi del triangolo: il tempo di scatto e il diaframma.

Si tratta dei tuoi primissimi esercizi quindi non curarti dell’aspetto artistico della tua immagine!

Per ora non ci interessa minimamente.

Cura invece con attenzione la scelta delle giuste condizioni di illuminazione e accertati di portare a termine le prove con precisione.

Fai pure più volte ogni esercizio per ogni condizione scegliendo scene diverse.

Una buona varietà di situazioni e di soggetti ti aiuterà a comprendere meglio l’esercizio e ti renderà più facile il lavoro quando ti troverai a dover scattare veramente.

(I) Esposizione pratica - una situazione facile

Trova una situazione semplice che potrebbe essere un paesaggio illuminato in modo uniforme.

Una giornata nuvolosa o, comunque, coperta sarebbe la situazione ideale dal momento che le nuvole creano uno schermo diffusore e impediscono alla luce solare di creare forti contrasti.

Ecco la scena che ho trovato io dietro casa:

L'immagine scattata in modalità automatica con la lettura esposimetrica valutativa/matrix è assolutamente ben esposta

L’immagine scattata in modalità automatica con la lettura esposimetrica valutativa/matrix è assolutamente ben esposta

E questo è il relativo istogramma:

L'istogramma è contenuto tra i limiti massimi del bianco e del nero ed è ricco di toni

Imposta la macchina in modalità automatica (P). Utilizza la lettura esposimetrica valutativa/matrix perchè la scena effettivamente è illuminata in modo molto uniforme quindi il tuo esposimetro non farà nessuna fatica a calcolare la giusta esposizione!

Metti a fuoco e scatta.

Ottimo, hai ottenuto la tua prima immagine correttamente esposta (verifica l’istogramma prodotto dalla TUA fotocamera!).

Pensi di poter ottenere lo stesso risultato con l’esposimetro in modalità spot centrale oppure centrale ponderata?

Certamente!

Quindi fai una prova. Metti l’esposimetro in ognuna delle due diverse modalità, e scatta.

Vedrai che i risultati che otterrai saranno pressochè i medesimi.

(II) Esposizione pratica - una situazione normale

L’esempio precedente ti ha mostrato come, in una situazione di illuminazione uniforme e diffusa, sia decisamente facile impostare l’esposizione corretta.

In questo frangente anche gli automatismi sono in grado di funzionare più che bene!

Facciamo quindi un passo avanti e vediamo come si comporta la lettura esposimetrica nel caso in cui l’illuminazione della scena non sia affatto uniforme ma zone più illuminate si alternano ad altre zone in ombra.

Questa è la situazione che ti capiterà più spesso in assoluto.

Ecco la nostra immagine di esempio.

Ho scelto di fotografare la chiesa settecentesca del paese in cui vivo.

Per il tuo esercizio dovrai trovare una situazione simile:

L'immagine è abbastanza bilanciata. Pur essendo una giornata coperta (quindi priva di forti contrasti) si notano molto bene aree sottoesposte e altre sovraesposte.

L’immagine è abbastanza bilanciata. Pur essendo una giornata coperta (quindi priva di forti contrasti) si notano molto bene aree sottoesposte e altre sovraesposte.

Questo è il relativo istogramma

L'istogramma è ben formato e la sua lunghezza rientra nei limiti minimo e massimo

L’istogramma è ben formato e la sua lunghezza rientra nei limiti minimo e massimo.

Per ora la tua fotocamera dovrà ancora essere in automatico (P)!

Prova ad impostare la lettura esposimetrica come hai fatto nella precedente esercitazione (valutativa/matrix), inquadra e scatta.

La fotografia qui sopra è stata ottenuta in questo modo.

Nel caso in cui le aree di luce/ombra fossero distribuite esattamente al 50% allora la tua foto potrebbe risultare esposta correttamente. Diversamente noterai una sovra o sottoesposizione (come nella mia fotografia qui sopra).

Questo perchè stai affidando l’impostazione dell’esposizione ad un puro calcolo matematico. Leggo l’esposizione in ogni quadrante, faccio la media e imposto questo valore. Fine.

Dal momento che tu, per ora, potresti non essere ancora in grado di identificare la luminosità delle varie aree dell’inquadratura e di valutare, pertanto, quanti EV di differenza ci sono tra le zone più luminose e quelle più buie ti faccio fare un esercizio!

Ora imposta l’esposimetro in modalità spot centrale e porta la fotocamera in modalità manuale (M).

Da questo istante in poi useremo sempre la fotocamera in manuale!

Muovi leggermente la fotocamera spostando l’area centrale del tuo mirino su vari particolari della scena che vuoi fotografare e tieni d’occhio la scala dell’esposimetro: dovresti osservare delle variazioni (più o meno evidenti) che spostano il cursore dell’esposimetro verso il valore (-) quando lo spot corrisponde ad una zona in ombra o verso il valore (+) quando si trova in corrispondenza di una zona più luminosa.

Ecco quindi  il primissimo dilemma che dovrai risolvere: come imposto l’esposimetro in questo caso?

Impariamo due nuovi concetti perchè, in pratica, potrai scegliere di esporre in due modi opposti:

  • Esposizione per le ombre. Muovi l’area centrale del mirino verso una zona in ombra (nel mio caso la facciata dell’edificio), regola l’esposimetro fino a portare il cursore  sullo ZERO (in questo modo la zona in ombra è diventato il tuo valore ZERO, quindi l’esposizione corretta), re-inquadra e scatta. Quando esponi per le ombre decidi che vuoi ottenere ombre non troppo scure ma con dettagli visibili. In questo modo però le aree più luminose risulteranno sovraesposte.
L'edificio è decisamente più leggibile ma il cielo è completamente sovraesposto e non contiene nessun dettaglio. Il prato diventa di un COLORE VERDE irreale

L’edificio è decisamente più leggibile ma il cielo è completamente sovraesposto e non contiene nessun dettaglio. Il prato diventa di un colore verde irreale…

  • Esposizione per le alte luci. Muovi l’area centrale del mirino verso una zona ben illuminata (nel mio caso il cielo), regola l’esposimetro fino a portare il cursore sullo ZERO (in questo caso, invece, hai deciso che il tuo valore ZERO saranno le zone più luminose), re-inquadra e scatta. Quando esponi per le alte luci decidi che vuoi ottenere aree luminose ben leggibili e dettagliate. In questo modo però le aree più in ombra risulteranno sottoesposte.
Esponendo per le alte luci (le aree più chiare del cielo) abbiamo preservato la bellissima trama delle nuvole ma l'edificio è decisamente troppo scuro! Verifica sempre l'istogramma!

Esponendo per le alte luci (le aree più chiare del cielo) abbiamo preservato la bellissima trama delle nuvole ma l’edificio è decisamente troppo scuro! Verifica sempre l’istogramma!

Come spesso accade - quindi - le cose migliori stanno nel mezzo!

A questo punto dovrai iniziare a ragionare per trovare un punto della scena con quella che, per te, è l’esposizione corretta.

Mira a quel punto preciso, regola l’esposimetro fino a raggiungere lo ZERO, reinquadra e scatta!

Esponendo manualmente (escludendo quindi ogni automatismo) si può decidere esattamente quale sarà l'aspetto finale della nostra immagine!

Esponendo manualmente (escludendo quindi ogni automatismo) si può decidere esattamente quale sarà l’aspetto finale della nostra immagine!

Il rettangolo rosso indica l’area che io ho utilizzato per regolare il mio esposimetro.

Guarda l’istogramma: nota la parte destra che esce leggermente dal limite (infatti ci sono aree del cielo sovraesposte) mentre tutto il resto è ben posizionato.

Se confronti quest’immagine con la prima in assoluto (quella realizzata con la fotocamera in automatico) vedrai che non ci sono grosse differenze se non che - in generale - la mia ultima fotografia è leggermente sovraesposta (+2/3EV).

Rispetto alla prima immagine ho deciso di sacrificare qualche dettaglio nel cielo per recuperarlo sull’edificio (che mi sembrava un po’ troppo scuro) e che, inoltre, è decisamente il soggetto principale di questa immagine.

Ovviamente - in questo caso - è il fotografo che decide come esporre e NON la macchina fotografica!

E d’ora in avanti sarà così: tieni la fotocamera in modalità manuale (M) per tutte le esercitazioni che seguono perchè i risultati che otterrai saranno quelli che deciderai TU.

(III) Esposizione pratica - una situazione difficile

Arrivato a questo punto hai ben chiaro il fatto che non puoi utilizzare la lettura valutativa per scene contrastate.

Se questa modalità ha fallito nell’esempio precedente, non potrà certo funzionare in questa lezione dove ti chiederò di fotografare una scena estremamente contrastata!

La stessa scena con tre esposizioni a confronto.

La stessa scena con tre esposizioni a confronto.

Osserva le tre fotografie qui sopra.

Per semplificare al massimo, e non crearti ulteriore difficoltà, le ho scattate variando solamente il diaframma.

Quella a sinistra ha un diaframma f/2.8 che permette di visualizzare molto bene i particolari all’interno del portico ma sovraespone troppo la facciata di mattoni.

Quella al centro ha un diaframma f/5.6 che, al contrario, oscura completamente l’area sotto il portico. In questo caso, però, anche la facciata di mattoni mi sembra troppo buia…

Aprendo un po’ il diaframma (f/4) si ottiene - dal mio punto di vista - un buon bilanciamento! (foto di destra)

La facciata di mattoni è esposta perfettamente e le ombre del portico sono meno scure di prima. Non è possibile vedere nulla del suo interno ma non abbiamo più quella macchia nera che vediamo, invece, nella foto centrale.

Per calcolare con esattezza l’esposizione in un caso come questo dovrai necessariamente utilizzare la lettura a spot centrale (o centrale ponderata) mirando esattamente al punto che - nelle tue intenzioni - dovrà essere il riferimento per il grigio medio.

Tutto il resto - luci ed ombre - verranno restituite con valori riferiti al grigio medio impostato da te.

Per fare una prova simile a questa scatta dall’interno di casa tua inquadrando una finestra.

Prima esponi per l’interno: che cosa vedi, nella foto, fuori dalla finestra?

Poi esponi per l’esterno: riesci a distinguere qualcosa all’interno?

Adesso cerca di trovare un compromesso per avere un’immagine bilanciata.

(IV) Un esperimento… illuminante!

Ora che di esposizione inizi a saperne molto di più facciamo un gioco!

Ti dico subito che la soluzione non è così ovvia ma se hai letto con attenzione fino a qui allora sarai in grado di svelare l’arcano.

Ti invito a ripetere l’esperimento a casa tua anche se potrebbe non riuscire nel 100% dei casi o, a volte, i risultati potrebbero essere leggermente diversi.

Dal kit di riferimento che hai conosciuto prima ho preso i cartoncini bianco e quello nero. Per l'esperimento tu puoi usare tranquillamente due cartoncini acquistati in cartoleria

Dal kit di riferimento che hai conosciuto prima ho preso i cartoncini bianco e quello nero. Per l’esperimento tu puoi usare tranquillamente due cartoncini acquistati in cartoleria

Trova un punto di casa ben illuminato (il tavolo della cucina, ad esempio).

Adagia in questo punto un cartoncino completamente BIANCO.

Imposta la fotocamera in modalità completamente automatica (P) e l’esposimetro in modalità valutativa/matrix.

Avvicinati al cartoncino in modo che la sua superficie occupi completamente la tua inquadratura (non dovresti vedere altro che bianco) assicurandoti che la tua presenza non proietti ombre sul cartone stesso.

Scatta!

L’immagine risultante sarà qualcosa di simile:

Il cartoncino BIANCO fotografato con la fotocamera in modalità completamente automatica

Il cartoncino BIANCO fotografato con la fotocamera in modalità completamente automatica

Ora - senza cambiare le impostazioni della macchina - dovrai fare la stessa cosa con il cartoncino NERO.

La fonte luminosa non dovrà cambiare!

Non variare assolutamente niente e scatta di nuovo.

L’immagine del cartoncino nero sarà più o meno così:

Il cartoncino NERO fotografato con la fotocamera in modalità completamente automatica

Il cartoncino NERO fotografato con la fotocamera in modalità completamente automatica

Sei in grado di spiegare il perchè?

Non avere fretta… prova a ragionare con attenzione su tutto ciò che hai imparato fino ad ora perchè, ti assicuro, che sei in grado di trovarla da solo!

(V) Esporre con il grigio medio

Non c’è niente da fare… alla fine torniamo sempre a questo punto…

Alla fine torniamo sempre al grigio medio!

L’esposimetro viene convenzionalmente tarato su questo valore ed è su questo valore che si basa per tutti i suoi calcoli quindi se esponi sul grigio medio sarai in grado di fare un’esposizione da manuale.

E come si fa?

Lo hai già fatto inconsiamente puntando la fotocamera su una parte di scena che corrisponde esattamente al valore del grigio medio.

Ma puoi anche farlo in modo scientifico!

Questa volta il fatto di usare un esposimetro a luce riflessa gioca a tuo favore perchè la luce che colpisce il soggetto (anche se si trova lontano) è la stessa che sta illuminando anche te!

Puoi dunque estrarre un cartoncino grigio medio, assicurarti che sia ben illuminato, puntare la fotocamera verso di lui e regolarla affinchè l’esposimetro corrisponda al valore ZERO.

Fatto questo, inquadra la scena e scatta.

L’esposizione sarà corretta.

E per chi non è così fissato come me e non ha intenzione di acquistare un cartoncino grigio medio?

Sei fortunato, perchè il grigio medio si trova molto di frequente intorno a noi.

Stiamo parlando di grigio ma non si tratta del COLORE, parliamo di TONALITÀ.

Occorre cercare qualcosa che abbia la tonalità del grigio medio.

Ecco qualche idea:

  • una distesa erbosa
  • un muro di mattoni
  • la tela dei jeans
  • l’asfalto della strada
  • la pelle umana

Pensa che comodità… puoi aprire la tua mano libera, metterla alla luce, calcolare l’esposizione sul tuo palmo ed essere sicuro di avere un’esposizione da manuale!

Ora sei in grado di sapere con una buona precisione quali sono le zone della scena che ti appresti a fotografare che corrispondono al grigio medio.

Con la macchina tarata sul tuo palmo (o su qualche altro oggetto corrispondente al grigio medio) puoi muoverla sulla scena verificando le variazioni dell’esposimetro e capire - quando questo si troverà sullo zero - quando di trovi davanti ad una zona che corrisponde al grigio medio.

Forse sono stato eccessivo e mi sono ripetuto più volte ma questa cosa sarà fondamentale per comprendere e capire la lezione successiva.

Fai un bel respiro perchè ora affronteremo un argomento non proprio da principiante ma che ti permetterà di pre-visualizzare la tua fotografia con una precisione pressochè assoluta.

(VI) Esposizione pratica - il Sistema Zonale

Sarei decisamente esagerato se ti dicessi che ora sei un mago dell’esposizione

Nessuno lo può diventare leggendo un manuale o seguendo un corso: occorre tempo e pratica che ti aiuteranno a capire le situazioni di luce più diverse e ti faranno capire, di volta in volta, come trovare l’esposizione che fa per te!

Ti voglio però spiegare - in modo estremamente semplice - come il Sitema Zonale può venirti in aiuto per visualizzare e ottenere l’esposizione che stai cercando.

Come ti ho già detto il Sistema Zonale non è esattamente un argomento da corso base, anzi, è un argomento molto complesso che tanti fotografi decidono di non affrontare neppure!

Ovviamente noi toccheremo solo la superficie.

Se sarai curioso, nel corso del tempo, potrai decidere di andare più a fondo.

Il Sistema Zonale

Il Sitema Zonale è un metodo di esposizione messo a punto dal grande fotografo di paesaggio Ansel Adams (1902-1984).

Adams affermava che la latitudine di posa utilizzabile ammonta a circa 10EV (sebbene lui non fotografasse, ovviamente, in digitale questa cosa vale anche per i sensori moderni).

Identificava, quindi, nella scena da fotografare, 11 zone con diverse esposizioni: dal nero assoluto (zona 0) al bianco puro (zona 10).

Tra una zona e l’altra l’esposizione cambia di 1EV.

A metà tra le due (ovvero nella zona 5) troviamo una nostra vecchia conoscenza: il grigio medio.

Il Sistema Zonale emulato da una vecchia versione del software darktable. Posizionando il cursore sulla zona 5 (grigio medio) vengono evidenziate in giallo le aree corrispondenti

Il Sistema Zonale emulato da una vecchia versione del software darktable. Posizionando il cursore sulla zona 5 (grigio medio) vengono evidenziate in giallo le aree corrispondenti

Quindi la scala di Adams potrebbe essere rappresentata graficamente come segue:

La rappresentazione grafica delle 11 zone tonali dal bianco puro al nero assoluto. Nel centro il grigio medio

La rappresentazione grafica delle 11 zone tonali dal bianco puro al nero assoluto. Nel centro il grigio medio

Non ti ricorda qualcosa?

Potrebbe essere l’istogramma perfetto!

L'istogramma è contenuto tra i limiti massimi del bianco e del nero ed è ricco di toni

o l’esposizione corretta…

Tu però hai già imparato due cose fondamentali:

  1. non tutte le escene possono rientrare nella latitudine di posa
  2. non è detto che l’esposizione corretta sia quella giusta!

Questa è la lezione [ 11 ] del corso: "foto IMperfette"



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