La lezioncina di storia
Quanti di noi hanno letteralmente odiato l’ora di storia a scuola?
E quanti di noi - terminata la scuola - hanno letto, studiato e approfondito temi di storia?
Quando si parla di date, nomi e avvenimenti elencando freddamente il tutto, la cosa non mi sembra molto utile e neppure interessante.
Lo studio della storia dovrebbe invece aiutare a capire meglio il presente e, quindi, dovrebbe permetterci un’evoluzione coscienziosa e positiva.
Questo è esattamente ciò che dovrebbe fare un bravo fotografo.
Studiare la storia della fotografia non significa elencare i passaggi che hanno portato dal dagherrotipo all’immagine digitale ma significa, invece, studiare i fotografi: capire chi erano, che cosa hanno fatto e perché lo hanno fatto.
Come hanno interpretato il periodo storico all’interno del quale si sono venuti a trovare. Da che punto di vista hanno osservato e documentato un certo avvenimento, ecc.
Non starò quindi qui ad annoiarti con la solita paginetta didascalica e una manciata di nomi e di date. Se vuoi sapere come si è evoluta la fotografia dalle sue origini hai mille e più fonti sul web.
Inizia, invece, a capire meglio un fotografo.
Il tuo preferito. Oppure quello che più ti incuriosisce o che più ti ispira. Oppure quello che fa foto che non ti piacciono assolutamente! Inizia a leggere la sua biografia: capisci chi era, dove viveva e con chi. Come e perché ha documentato certi eventi. Che idea politica aveva.
Tutto serve quando si vuole capire a fondo una persona! Perché alla fine la fotografia non è altro che il punto di vista del fotografo stesso. Se capisci chi è questa persona allora capisci anche le sue fotografie: senza bisogno di aver mai sentito o letto una sua parola.
Studia i fotografi. Studia le loro fotografie.
Potrai ricordare a memoria decine di nomi e di date e il susseguirsi dei movimenti artistici che hanno influenzato questo o quello: ma se non guarderai in modo oggettivo e distaccato il fotografo nel suo ambiente non riuscirai a capire fino in fondo le sue fotografie.
É solo a questo punto che lo studio della storia inizia a costruire quella cosa che chiamiamo cultura.