Come scegliere un obiettivo

Pubblicato da Maurizio il 30/01/2019
Aggiornato il 08/12/2022
Tempo di lettura, circa 8 minuti

foto IMperfette

Il tuo primo obiettivo

Se, a questo punto, pensi che sia difficile scegliere un corpo macchina, cambierai subito idea quando affronterai la fase di selezione di un obiettivo.

Gli obiettivi sono veramente tantissimi e oggetti con caratteristiche simili possono invece rivelarsi molto diversi tra di loro.

Oltre agli obiettivi prodotti dalla casa della fotocamera ne troverai altri fabbricati da produttori specializzati che vengono venduti con gli attacchi specifici delle marche più diffuse di fotocamere (ne ho parlato nel capitolo precedente).

Questa non è assolutamente una scelta da scartare a priori!

Ma andiamo per ordine e vediamo come scegliere il nostro primo obiettivo.

L’attacco

Dovrebbe essere superfluo ma te lo dico comunque. É ovvio che la baionetta del tuo obiettivo dovrà essere compatibile con il tuo corpo macchina!

Fai attenzione a quanto segue:

  • Nikon tende a conservare il proprio attacco il più a lungo possibile. La baionetta di Nikon utilizzata attualmente sulle loro reflex è il tipo F. Questo tipo di baionetta è stata introdotta nel 1959 (!)
  • Canon ha scelto invece di sviluppare continuamente la propria baionetta. Sempre nel 1959 Canon ha lanciato il suo attacco R. Nel ‘64 lo ha sostituito con l’attacco FL, nel ‘71 è arrivato l’attacco FD, nell‘87 viene lanciato l’EF che viene poi migliorato con l’EF-S (2003).

Altri produttori hanno seguito strade ancora diverse…

Quindi fai la massima attenzione quando ti troverai a dover acquistare un obiettivo nuovo od usato che sia!

L'attacco dell'obiettivo deve tassativamente essere compatibile al 100% con il tuo corpo macchina.

L’attacco dell’obiettivo deve tassativamente essere compatibile al 100% con il tuo corpo macchina. Presta molta attenzione a questa cosa!

La luminosità

Quando inizierai a fotografare ti accorgerai molto presto che la luce non è mai abbastanza…

La luminosità di un obiettivo è indicata da un numero preceduto dalla lettera f.

Si tratta del numero di diaframma (che affronteremo in dettaglio più avanti nel corso). Per ora ti basterà sapere che più il numero è PICCOLO e più l’obiettivo è LUMINOSO.

Con LUMINOSITÀ si intende la capacità di catturare luce e, quindi, capacità di produrre fotografie in ambienti scarsamente illuminati.

Ovviamente avere un obiettivo luminoso è un grosso vantaggio perchè significa avere molte più possibilità di portarsi a casa fotografie ben esposte (la sera in esterni, un pomeriggio nuvoloso in una stanza poco illuminata, nel fitto di un bosco, ecc.).

Uno zoom con luminosità f4-5.6

Uno zoom con luminosità f4-5.6

Il rovescio della medaglia è, purtroppo, il costo: più l’obiettivo è luminoso e più il suo prezzo sarà alto…

In base alla mia personale esperienza mi sento di dirti che una luminosità di f/2.8 è già decisamente buona.

I passaggi a luminosità maggiori (f/1.8, f/1.4 o il più raro f/1.2) significano un aumento dei prezzi esponenziale!

Valuta l’acquisto di un obiettivo stabilizzato, ovvero di un obiettivo dotato di un sistema che compensa i piccoli movimenti delle mani in fase di scatto.

Un buon sistema di stabilizzazione ti permetterà di scattare con poca luce anche senza aver montato un obiettivo luminosissimo (parleremo anche di questo più avanti, non preoccuparti. Per ora prendilo come un dato di fatto).

Alcune macchine fotografiche utilizzano il sistema di stabilizzazione sul sensore permettendoti di non essere costretto ad acquistare una serie di obiettivi stabilizzati (e quindi più costosi degli obiettivi normali).

La lunghezza focale

La lunghezza focale di un obiettivo è espressa in millimetri.

L’obiettivo cosiddetto normale è il 50 mm. e viene definito normale perchè - su una reflex - restituisce la scena praticamente uguale a come la vede l’occhio umano.

Focali più corte (35 mm. 20 mm. 15 mm. ecc.) sono dette grandangoli e arrivano fino a lunghezze cortissime (12 mm. 10 mm.) che vengono anche chiamate fisheye ovvero ‘occhio di pesce’. Questo nome deriva dal fatto che la lente frontale degli obiettivi a focale cortissima ha una convessità estremamente pronunciata e ricorda, appunto, gli occhi dei pesci.

Le focali più lunghe (70 mm. 80 mm. 105 mm. ecc.) sono invece definite teleobiettivi e possono arrivare, anche in questo caso, a dimensioni ragguardevoli.

Affronterai nel dettaglio questo argomento durante il corso. Per ora ti basta sapere che la lunghezza focale da scegliere per iniziare è qualcosa che stia nel mezzo e che non sia, quindi, nè troppo corta e neppure troppo lunga.

Il 50 mm. viene normalmente venduto in kit insieme ai corpi macchina base. Anzi, solitamente vengono inclusi dei piccoli zoom con focali medio-corte (ad es. 20-55 e simili).

Una focale del genere è ottima per chi muove i primi passi!

Uno zoom con lunghezza focale 55-250 mm

Uno zoom con lunghezza focale 55-250 mm

Solitamente le focali vendute in kit con i corpi macchina amatoriali sono obiettivi piuttosto economici e, pertanto, poco luminosi.

Non preoccupartene troppo: per iniziare l’obiettivo economico che troverai impacchettato insieme al tuo corpo macchina nuovo di zecca andrà benissimo!

L’angolo di campo

Ogni obiettivo ha un suo particolare angolo di campo che dipende dalla lunghezza focale e ne è inversamente proporzionale.

L’angolo di campo, in pratica, è l’ampiezza visiva dell’obiettivo.

Più la lunghezza focale è lunga e più l’obiettivo è in grado di ingrandire le cose lontane ma con un angolo di campo sempre più stretto.

Le focali corte e cortissime hanno invece angoli di campo molto ampi e, anche per questo motivo, sono gli obiettivi preferiti dai paesaggisti.

Sebbene io sia dotato di scarse abilità grafiche, ti ho preparato un disegno chiarificatore:

L'angolo di campo diminuisce all'aumentare della lunghezza focale

L’angolo di campo diminuisce all’aumentare della lunghezza focale

Dal momento che l’angolo di campo di un obiettivo non può cambiare (è, ovviamente, una caratteristica fisica insita nella progettazione dell’obiettivo stesso) per ritagliare la scena occorrerà quindi:

  • AVANZARE verso il soggetto per escludere elementi esterni
  • ALLONTANARSI dal soggetto per includere più elementi

Abituati fin dall’inizio a NON USARE L’ANELLO DELLO ZOOM PER ALLARGARE O STRINGERE I CONTORNI DELLA TUA SCENA!

In questo modo andrai a variare la lunghezza focale e, quindi, andrai a modificare la disposizione dei piani prospettici (ne parleremo in dettaglio più avanti).

La grossa differenza che puoi ottenere con qualche passo avanti!

Guarda le due fotografie qui sopra.

La prima è stata ottenuta scattando pigramente dal marciapiede: purtroppo i cavi elettrici e il bordo della strada sono di troppo e rovinano l’inquadratura.

Per fare la seconda, invece, ho solo dovuto attendere un minuto per avere la strada sgombra e avanzare di SOLI QUATTRO PASSI!

Strada e cavi sono stati tagliati fuori dall’inquadratura che, ora, è decisamente più pulita.

Zoom o focale fissa?

L’esperto di turno ti dirà senza esitazione che una lente a focale fissa è qualitativamente migliore di uno zoom. Punto.

Sebbene questo sia fuori discussione io consiglio a tutti di iniziare con uno zoom.

Intanto facciamo chiarezza dicendo che una lente a focale fissa è un obiettivo che ha una sola lunghezza focale (50 mm. 70 mm. ecc.) mentre lo zoom è una lente in grado di coprire diverse focali: da una lunghezza minima ad una massima.

Gli obiettivi zoom sono infatti identificati da DUE numeri di focale anzichè uno soltanto: 15-50 mm. 70-150 mm. ecc.

Questo significa che potrai avere a disposizioni più lunghezze focali (ovvero, almeno virtualmente, più obiettivi) montando un obiettivo soltanto!

SVANTAGGI

  • Più ingombranti e più pesanti di una lente a focale fissa
  • Meno luminosi (ricordi il numero f?)
  • Producono immagini meno definite e più morbide (soprattutto alle focali estreme)

VANTAGGI

  • Non dovrai portarti a spasso diversi obiettivi (peso/ingombro)
  • Non dovrai cambiare obiettivo in caso di bisogno
  • Con un solo obiettivo potrai coprire lunghezze focali diverse (perciò minor costo!)

Quindi, se sarai disposto a rinunciare a qualche vantaggio tecnico, avrai parecchi vantaggi logistici e di comodità di utilizzo.

Se deciderai di scegliere uno zoom cerca comunque di portarti a casa un oggetto di buona qualità.

Un buon metodo per la selezione iniziale è il seguente: fa in modo che la lunghezza focale massima non ecceda mai quella minima moltiplicata per quattro!

Ad esempio con un 55-200 (55x4=220) sei al limite!

In questo modo sarai abbastanza sicuro di avere tra le mani uno zoom che produrrà immagini con una qualità più che accettabile.

Attento anche alla luminosità!

Come ho già avuto modo di scrivere gli zoom sono generalmente più bui degli obiettivi a focale fissa ma gran parte degli zoom perdono ulteriore luminosità al crescere della lunghezza focale!

Così potresti trovare uno zoom 50-70 mm. con diaframma f4-5.6

Cosa significa?

Significa che a 50 mm. potrai aprire il diaframma fino a f4 ma a 70 mm. NO (sarai limitato a f5.6).

Questa cosa è da tenere in considerazione.

Esistono comunque zoom che ti garantiscono la stessa luminosità a diverse lunghezze focali.

Ovviamente (ma questo immagino che ormai l’avrai capito) dovrai sacrificare qualche Euro in più.

Ora sei in grado di leggere perfettamente le indicazioni tecniche dell’obiettivo immortalato nell’immagine qui sopra (che ti sto proponendo a ripetizione…)

L’anello di messa a fuoco

Potrebbe sembrare una piccolezza (e, effettivamente, non è una cosa fondamentale) ma fa attenzione anche all’anello di messa a fuoco.

Ruotando la ghiera di messa a fuoco accertati che la lente frontale NON ruoti (gli obiettivi di fascia molto bassa lo fanno).

Se la lente frontale ruota sappi che non potrai utilizzare eventuali filtri da montare sull’obiettivo (filtri ND e polarizzatori) che potrebbero esserti invece molto utili nella fotografia di paesaggio o di architettura.

Un’altra caratteristica dell’anello di messa a fuoco che potrebbe tornarti utile (nel caso tu abbia la vista buona) è quella che alcuni produttori chiamano override ovvero la possibilità di intervenire manualmente ruotando la ghiera di messa a fuoco anche se l’obiettivo è in modalità di autofocus.

In questo modo potresti usare l’autofocus per mettere a fuoco la scena in modo rapido e senza fatica e poi aggiustare finemente il fuoco in manuale.

Non la ritengo comunque una caratteristica fondamentale da avere a tutti i costi.

Come ultima cosa ti faccio notare anche che tanti obiettivi - soprattutto di fascia economica - hanno perso la scala delle distanze sulla ghiera di messa a fuoco.

Le scale dei diaframmi e della messa a fuoco su un obiettivo per macchine analogiche

Le scale dei diaframmi e della messa a fuoco su un obiettivo per macchine analogiche

Questo non è generalmente un problema ma la scala potrebbe tornarti utile nel caso in cui tu debba fotografare una scena che mette fuori uso il fuoco automatico (fotografia notturna in generale, fotografia alle stelle, ecc.).

Anche in questo caso tanto dipenderà dal genere di fotografia che vorrai affrontare.


Questa è la lezione [ 4 ] del corso: "foto IMperfette"



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