La Profondità di Campo
(I) Che cos’è la PdC
La PdC è un’area tutta a fuoco preceduta e seguita da due aree fuori fuoco.
Guarda il disegno che ti ho fatto qui sotto:
Quando inquadri e metti a fuoco devi sapere che - in realtà - otterrai solo una parte di immagine a fuoco (area nitida) mentre tutto ciò che sarà più vicino o più lontano da questa area non sarà, appunto, nitido (e quindi apparirà sfocato).
La PdC (ovvero la parte di area nitida) è tanto più estesa quanto più il diaframma è chiuso!
Questa è la regola che dovrai tenere a mente quando - regolando il tuo diaframma - dovrai fare in modo che l’esposizione sia corretta (lato tecnico) ma anche che la PdC sia quella giusta per introdurre (o NON introdurre) elementi sfocati nella tua fotografia (lato espressivo).
Ad esempio, se fai un ritratto ad una persona potresti volere uno sfondo decisamente sfocato per non distrarre l’osservatore (che dovrà invece prestare attenzione al viso del modello/a).
Nella fotografia di paesaggio, invece, sappi che l’introduzione di sfocato è considerata un errore e non è comunque bella da vedere.
Guarda la fotografia qui sotto che ho fatto dal sedile di un pullman in una fredda mattina di gennaio!
Nella foto qui sopra la PdC è veramente minima (qualche centimetro).
Come puoi vedere tutto ciò che è veramente vicino all’obiettivo (lato sinistro dell’immagine) e tutto ciò che si trova oltre la zona nitida (lato destro dell’immagine) è sfocato.
La sfocatura - inoltre - è progressiva quindi sarà minima ai confini della zona nitida e aumenterà all’allontanarsi da questa.
(II) La PdC e la lunghezza focale
Inoltre devi sapere che è possibile ottenere PdC molto ampie con lunghezze focali molto corte (grandangoli) mentre con lunghezze focali molto lunghe (teleobiettivi) sarà possibile ottenere PdC estremamente più ridotte.
La foto seguente è stata ottenuta con una focale di 18 mm. e un diaframma impostato a f22
Come puoi vedere le pietre in primo piano (che erano vicinissime al mio treppiede) sono a fuoco così come gli edifici in controluce!
(III) La PdC e la distanza
Inoltre tieni presente anche che - a parità di lunghezza focale - la PdC è maggiore se ti avvicini al soggetto, mentre diminuisce se il tuo soggetto è lontano.
Vediamo ora di schematizzare il tutto:
- Una lunghezza focale corta con un diaframma chiuso permette di avere una PdC molto estesa.
- Avvicinandoti al soggetto - quindi al punto di messa a fuoco - la PdC aumenta ulteriormente
- Una lunghezza focale lunga con un diaframma chiuso permette di avere una PdC poco estesa.
- Allontanandoti dal soggetto la PdC può diventare veramente minima!
Terminiamo questa lezione con un concetto caro ai fotografi di paesaggio che ha a che fare con la PdC
(IV) L’iperfocale
Quando ti ho spiegato cosa cercare in un obiettivo ricorderai che ti ho fatto presente che, purtroppo, ormai la scala delle distanze sull’anello di messa a fuoco non viene più stampigliata… In questo caso sarebbe, invece, utilissima perché
In determinati casi l’iperfocale può portare ad una situazione di TUTTO A FUOCO (l’immagine qui sopra delle saline con il mulino a vento).
Conclusioni
Esercitati e fai diverse prove per capire come si comportano la tua fotocamera e il tuo obiettivo.
Ricordati che quando guardi dentro l’oculare della fotocamera il diaframma è sempre tutto aperto quindi NON vedi la PdC come realmente sarà!
Per calcolare la PdC e l’iperfocale non ti serve una laurea in fisica o in ingegneria ma puoi scaricare una delle tantissime app per smartphone (in gran parte gratuite) che lo faranno per te.
In questo modo potrai anche modificare i valori in tempo reale per vedere come si comporta la PdC.
La app sarà un efficace riassunto e promemoria di questa lezione!
La nitidezza
Per concludere ti devo però informare che la regolazione del diaframma ha anche dei limiti tecnici.
Per problemi di progettazione (ti ho già detto che il diaframma è un oggetto molto complesso, vero?) la sua resa qualitativa è ottima a verti valori, che sono solitamente i valori centrali della scala, mentre decade man mano si raggiungono gli estremi.
Guarda quindi la scala del tuo obiettivo e tieni presente che in corrispondenza dei valori centrali la qualità dell’immagine sarà molto buona mentre con diaframmi estremi (molto aperto e/o molto chiuso) dovrai accettare qualche sbavatura, soprattutto ai bordi dell’immagine.
A diaframma estremamente chiuso potresti anche iniziare a vedere un’importante perdita di nitidezza (immagine molto morbida) che i neofiti confondono spesso con un errore di messa a fuoco.
Anche in questo caso, però, prima di metterti le mani tra i capelli fai qualche prova perché gli obiettivi moderni - anche quelli a basso prezzo - hanno migliorato e migliorano continuamente nel tempo.
Un suggerimento che mi sento di darti, a questo punto, è questo
Conosci per bene la tua fotocamera e i tuoi obiettivi perché il tempo costruirà quella confidenza che ti permetterà di scattare senza pernsare troppo alle regolazioni…
E poi la nitidezza non è tutto