(I) Che cos’è il diaframma
Il diaframma si trova all’interno di ogni obiettivo.
Si tratta di un sistema di lamelle metalliche molto sottili, sagomate e assemblate in modo da creare un foro che può cambiare di dimensione.
Attraverso questo foro passerà la luce che dovrà entrare nella camera oscura quindi:
Affinchè l’immagine sia nitida il foro deve essere il più circolare possibile.
Per questo motivo ogni produttore disegna i bordi delle lamelle del diaframma in modo diverso, a caccia della migliore soluzione tecnica possibile.
La forma del foro del diaframma (che per difficoltà progettuale non sarà MAI esattamente circolare) influenza anche il cosiddetto effetto bokeh e, in particolare, la forma e i contorni delle macchioline di luce.
L’ampiezza del foro del diaframma si esprime con la lettera f seguita da un numero.
Qui di seguito ti do qualche riferimento ‘universale’ relativamente alle aperture di diaframma:
f/2.8 è un diaframma abbastanza luminoso che ti permetterà di scattare in molte situazioni di luce.
I diaframmi che iniziano per 1 (f/1.8 - f/1.4 e il più raro f/1.2) sono diaframmi estremamente luminosi ma che aumentano in modo consistente il costo dell’obiettivo!
f/8 è l’apertura di diaframma amata dagli street photographer! Quando parleremo di Profondità di Campo ti spiegherò il perché.
Diaframmi molto più chiusi servono sostanzialmente a poco. Tagliando molta luce ti permettono di usare tempi di scatto molto lunghi.
Ti permettono anche di aumentare di Profondità di Campo (tranquillo, ne parleremo a breve…).
(II) Come si regola il diaframma
La regolazione del diaframma si effettua con una rotella situata sul corpo macchina.
Ruotandola in un senso si APRE il diaframma, mentre ruotandola nel senso opposto lo si CHIUDE.
Se applichiamo la regola degli STOP (che tu ora consci bene) possiamo dire che le aperture di diaframma separate da un intero STOP sono: f/1.4 - f/2.8 - f/5.6 - f/11 - f/22 oppure f/4 - f/8 - f/16 - f/32 eccetera…
Ovviamente la fotocamera ti permette anche di fare un salto inferiore ad uno STOP intero; solitamente in terzi di STOP (che scriveremo 1/3EV e 2/3EV).
Dal momento che il diaframma incide direttamente sull’esposizione finale della fotografia (regolando la quantità di luce che potrà entrare nella fotocamera) muovendo il diaframma avrete un riscontro immediato sulla barra dell’esposimetro.
Contrariamente a quanto tu possa pensare, variando il diaframma non noterai nessuna variazione di luminosità all’interno del mirino.
Perché?
Perché a diaframmi molto chiusi la luce sarebbe talmente poca che non riusciresti a vedere praticamente niente!
Sarebbe tutto molto buio.
La fotocamera a riposo - infatti - rimane sempre a diaframma tutto aperto!
Il diaframma verrà portato al valore selezionato solo un attimo prima dello scatto e verrà riaperto completamente subito dopo.
(III) Cosa comporta la regolazione del diaframma
Stando a quanto hai imparato fino ad ora puoi dire che sicuramente
Benissimo! Questo è assolutamente vero ed è una cosa fondamentale per la buona riuscita (tecnicamente parlando) della nostra fotografia.
Però la misura del diaframma causa anche altri cambiamenti alla nostra fotografia.
Cambiamenti espressivi.
Ma che cos’è la Profondità di Campo?