La Composizione

Pubblicato da Maurizio il 30/01/2019
Aggiornato il 28/10/2024
Tempo di lettura, circa 10 minuti

foto IMperfette

(I) Orizzontale o verticale?

Prima ancora di affrontare le più semplici regole di composizione ti faccio presente che - ad ogni scatto - dovrai valutare se fotografare in verticale o in orizzontale.

Solitamente i principianti fotografano moltissimo in orizzontale.

D’altra parte la visione umana è orizzontale e la macchina fotografica sembra fatta apposta per essere impugnata tenendola orizzontalmente…

Le regole classiche dicono che dovresti fotografare in orizzontale i soggetti che si sviluppano in questa direzione.

Un esempio su tutti: i paesaggi!

Isolamento e contemplazione. A volte la solitudine ci avvicina a noi stessi

Isolamento e contemplazione. A volte la solitudine ci avvicina a noi stessi

Il paesaggio rende tantissimo anche sviluppato in un orizzontale spinto che definiamo panoramico.

Un panorama di NYC scattato dalla passerella pedonale del ponte di Brooklyn

Un panorama di NYC scattato dalla passerella pedonale del ponte di Brooklyn

Il formato verticale, invece, è più adatto alla figura umana…

Fabrizio Bixio Barbieri durante una delle sue performances

… e agli edifici che si sviluppano in altezza!

Una scultura di Igor Mitoraj all'interno della Basilica di Pompei

Detto questo è anche vero l’esatto contrario.

Ovvero nessuno ti vieta di scattare una foto di paesaggio in verticale

Trapani, una piccola barca aspetterà con pazienza il trascorrere della notte per poter navigare nuovamente la mattina seguente

oppure una fotografia di ritratto in orizzontale…

Una modella ritratta al Photoshow di Milano

La cosa fondamentale è che la composizione della scena giustifichi un formato rispetto ad un altro.

Quindi:

  • attenzione a ciò che decidi di includere e di escludere dalla tua inquadratura
  • generalmente non è una buona idea cercare di mettere tutto dentro all’inquadratura! Cerca di semplificare
  • Avvicinati ai tuoi soggetti in modo che riempiano l’inquadratura ma senza soffocarli (ad esempio guarda i ritratti qui sopra. Vedi lo spazio che ho lasciato sopra la testa?)
  • Orizzontale o verticale che sia non mettere mai il tuo soggetto al centro! Cerca di non fare fotografie troppo simmetriche! Se cerchi la simmetria allora riproducila rigorosamente.
La scala mobile deserta di una stazione metro a Napoli

Per rompere la simmetria di una foto basta veramente pochissimo!

Nella foto qui sotto il soggetto appare centratissimo (e il tavolino di legno, in effetti, lo è) ma la posizione del vaso e del filo di ferro spostano radicalemente gli equilibri.

Vaso da bonsai

(II) Includere ed escludere

Quando ti troverai a dover comporre la tua inquadratura ti accorgerai che non dovrai solamente decidere come organizzare la scena… prima ancora dovrai capire che cosa vale la pena includere e che cosa dovrai invece escludere dall’inquadratura stessa!

Ricorda che ti ho già spiegato che è conveniente - per chiarezza - cercare di mantenere la tua inquadratura molto semplice.

Una modalità per raggiungere questo scopo consite proprio nell’includere pochissimi elementi (ovvero escluderne il più possibile).

Una piccola finestra ornata con un vaso di fiori rompe la regolarità delle pareti colorate

I vicoli dei vecchi borghi (in questo caso Trebiano, in Liguria) sono dei labirinti caotici!

Avvicinandomi e scegliendo di fotografare solo questa piccola finestrella ho deciso di escludere dall’inquadratura tutto ciò che c’era intorno e che avrebbe reso la fotografia insignificante.

A volte dovrai cercare di togliere a qualsiasi costo dall’inquadratura degli elementi indesiderati. Ad esempio, i tralicci dell’alta tensione in un bel paesaggio sono un tipico caso.

Purtroppo questa cosa non è sempre possibile quindi, prima di rinunciare o di valutare un punto di ripresa molto diverso, valuta l’opportunità di usarli a tuo favore!

Il murales PARTIGIANO REGGIANO dipinto sulla facciata di casa Manfredi che guarda l'autostrada

Il palo del telefono è in una posizione assai infelice (io volevo fotografare il murales E il lato della casa semi-diroccata).

Non potendo fare altrimenti ho incluso il palo nell’immagine usandolo - con estrema precisione - come una riga netta che divide le due facce tanto diverse della casa!

Messo lì nel mezzo sembra quasi la cornice che divide due fotografie di soggetti differenti…

Se poi hai qualcosa che non puoi rimuovere ma che non vuoi assolutamente far vedere nell’inquadratura, puoi usare la luce!

Questa immagine rende praticamente invisibile il traffico di vaporetti e imbarcazioni varie all'interno dell'affollatissima laguna di Venezia.

Questa immagine rende praticamente invisibile il traffico di vaporetti e imbarcazioni varie all’interno dell’affollatissima laguna di Venezia.

Quello che emerge è il contorno (qualcuno direbbe lo skyline), splendido, della città all’uscita del Canal Grande.

Il castello di Rossena si staglia imponente dalla cime della rupe. A sinistra la sempre fedele torre di Rossenella. Il pulviscolo sospeso nell'aria calda della sera riflette la luce del sole che tramonta donando alla scena l'aspetto di un dipinto.

Il paesaggio del nostro appennino, in questo punto, è piuttosto brullo, con diversi calanchi in vista, case sparse, tralicci dell’elettricità, ecc. ma in questo modo tutto si può nascondere senza troppa fatica.

Basta la giusta scelta di esposizione!

(III) Creare attrattiva

Prima ancora di passare alle regole di inquadratura codificate voglio sottolinearti che ci sono degli elementi chiave che in una fotografia creano sempre e comunque attrattiva, ovvero attirano lo sguardo.

Essendo animali sociali non ti stupirai se ti dico che i punti di attrattiva più forti in una fotografia sono le persone e - in particolare  - i loro visi.

Se fotografi una manifestazione in piazza e una di queste persone guarda in camera, ti assicuro che quasi sicuramente quel volto sarà il primo ad essere notato e la lettura della tua foto partirà, di conseguenza, da lì.

Quando il viso occupa una buona parte dell’inquadratura i nostri occhi vanno immediatamente a cercare gli occhi del soggetto (atavicamente noi cerchiamo di instaurare la prima comunicazione in questo modo) poi passano, in egual misura, alla bocca e al naso.

Nuit Blanche (Giulia Moser) è una conosciuta e apprezzata performer di burlesque. I suoi spettacoli sono sempre molto piacevoli e divertenti.

La performer di burlesque Giulia Moser cerca il contatto con il pubblico usando lo sguardo ma la sua fotografia fa la stessa cosa!

Lo zio Armando brinda con amici e parenti il giorno del suo centesimo compleanno

Per iniziare a fare foto di ritratto è bene chiedere al soggetto di guardare in camera per il motivo spiegato prima. In questo caso, invece, Armando ha lo sguardo perso nei suoi pensieri. Non gli ho chiesto di guardarmi anche perché si tratta di una foto rubata a distanza con un teleobiettivo: una candid camera, insomma. Eppure gli occhi di Armando sono decisamente magnetici, non trovi?

Un elemento più nascosto ma che cattura immediatamente l’attenzione è la variazione di luce.

Se in un’immagine appare un’area molto più chiara (o più scura) del resto, il vostro sguardo cadrà subito in quel punto!

All'interno del cimitero delle Fontanelle (Napoli) mille orbite vuote ti osservano

Se il punto chiaro o scuro non vi sembra immediatamente visibile, mettetevi di fronte alla fotografia e iniziate a socchiudere gli occhi finchè l’immagine diventerà totalmente illeggibile e vedrete solo l’intensità delle varie zone: lo troverete immediatamente!

A Venezia solitamente si guarda avanti per non cadere nei canali. Ma cosa si può vedere guardando in alto?

Nel caso qui sopra, infatti, l’occhio nota immediatamente la forma a croce bianca creata dai palazzi (tra l’altro una forma molto semplice e facilmente riconoscibile perché codificata) e solo dopo fa l’ulteriore sforzo di ‘abituarsi al buio’ e nota i mille dettagli dei palazzi.

(IV) Le regole di base

La scena da inquadrare andrebbe composta (ossia strutturata) secondo alcune regole canoniche che ne assicurano una buona leggibilità.

Tante di queste regole arrivano direttamente dalla pittura e dall’architettura e sono ampiamente utilizzate anche nel cinema.

Si tratta di regole che - nel tempo - hanno dimostrato di essere funzionali alla lettura della fotografia stessa e al fatto che le immagini che le adottano ci appaiono anche più piacevoli da guardare.

Ce ne sono veramente tante: qui di seguito ti riporto alcune tra le più importanti affinchè tu possa iniziare a fotografare ottenendo subito immagini piacevoli con relativamente poca fatica.

(V) Le basi della lettura

Ricorda prima di tutto che noi siamo influenzati nelle nostre osservazioni da un’attività che facciamo tutti i giorni allo stesso identico modo: la SCRITTURA/LETTURA.

Quindi gran parte del pianeta osserva una foto affrontandola dal lato superiore sinistro e scorrendo poi verso destra e in basso (esattamente come quando legge un testo).

Questa cosa non succede per le persone di lingua araba, o cinese, giapponese, ecc… che - proprio per questo - hanno anche un diverso modo di leggere le fotografie.

Qui sotto vi ho schematizzato la modalità di lettura che il 95% delle persone che scrivono da sinistra verso destra applicano - in modo inconsapevole - quando guardano un’immagine.

lo schema di lettura di una fotografia

Non tutte le immagini sono uguali ma - qui sopra - puoi vedere lo schema che la maggior parte di noi segue per osservare una fotografia.

Relativamente a questa fotografia lo sguardo tende ad essere catturato dalla luminosità del cielo, lo scorre in orizzontale - attirato anche dall’edificio sullo sfondo - quindi rientra sulla parte più scura.

Nel frattempo la visione periferica (frecce gialle) cerca informazioni ai bordi di questo limitato ‘campo visivo’.

Dal momento che le regole di lettura di una fotografia non sono assolutamente codificate come quelle di un testo (ovvero ognuno di noi in un’immagine può vedere qualcosa di diverso…) la prima regola in assoluto che dovresti sempre tenere a mente è questa:

PENSA IN MODO SEMPLICE!

Cerca sempre di semplificare al massimo delle tue possibilità.

Più l’immagine è semplice e più sarà facile da leggere.

Più l’immagine è semplice, e meno interpretazioni verranno immaginate da un osservatore.

Più l’immagine è caotica, affollata e disordinata e più sarà difficile leggerla (quindi sarà per te molto difficile comunicare un messaggio preciso).

Di seguito qualche regola per rendere più facile la lettura delle immagini ai tuoi osservatori.

(VI) La regola dei terzi

Ci sono tanti modi di suddividere un’immagine ma quello più famoso (e quello più facile da applicare) è sicuramente la regola dei terzi.

Un esempio da manuale dell'applicazione pratica della regola dei terzi in fotografia

L’immagine viene divisa in tre settori orizzontali e tre verticali (ottenendo così nove quadranti).

Le linee ti serviranno da guida per elementi importanti (ad esempio le due linee orizzontali potrai usarle per posizionare la linea dell’orizzonte!).

I quattro punti di intersezione sono detti punti (o nodi) focali e sono le aree dove dovrai posizionare gli elementi di maggior interesse (guarda dove io ho messo la mendicante) perché lo sguardo insisterà molto in queste quattro zone.

La regola dei terzi ti garantisce una buona leggibilità dell’immagine.

Inoltre ti aiuta a posizionare elementi importanti come l’orizzonte, un edificio, ecc. mentre i punti focali ti garantiscono di catturare l’attenzione dell’osservatore.

(VII) Ottenere profondità

La fotografia non ha profondità (fisicamente parlando) quindi dovrai cercare di ottenerla con alcuni artifici.

Osserva l'uso della regola dei terzi per posizionare l'orizzonte

Ecco di nuovo la regola dei terzi con la sagoma del castello posizionata su uno dei punti focali!

Guarda come in questa immagine ci siano due orizzonti: uno definito dal controluce del primo piano (che è stato posizionato in corrispondenza della linea del terzo inferiore) e un altro - che è quello vero e proprio - che è stato posizionato in corrispondenza della linea del terzo superiore.

La luce naturalmente degradante tra i profili delle colline aiuta lo sguardo ad entrare nella foto leggendola dal basso verso l’alto.

Fortunatamente non c’è nessun elemento di disturbo che crea ostacoli alla vista.

Qui sotto un caso un po’ diverso.

Le linee di prospettiva sono un ottimo vettore per guidare lo sguardo dell'osservatore

Prima di tutto nota come l’orizzonte sia stato posizionato esattamente a metà della foto.

Ma questo è tecnicamente un errore!!

Formalmente SI ma l’ombra alla base dell’immagine (quando ho scattato, la nostra auto si preparava ad uscire da un largo cavalcavia) inganna la vista creando un ottimo bilanciamento e facendo apparire il cielo molto più ampio di quanto non sia in realtà!

In questo caso - inoltre - lo sguardo viene invitato ad entrare nella fotografia grazie alla prospettiva creata dalla strada.

La segnaletica orizzontale della viabilità cittadina ci aiuta ulteriormente.

(VIII) Guidare lo sguardo

Hai visto qui sopra come la prospettiva e li linee in generale ci siano di aiuto per guidare lo sguardo dell’osservatore.

In questa foto le linee convergono tutte verso l'unico vero punto di interesse: la bandiera

A volte le linee possono essere utilizzate come unico elemento per comporre la fotografia.

Qui sopra non ho usato nessuna regola dei terzi ma le linee disegnate dai cavi del ponte sospeso guidano lo sguardo verso l’unico vero punto di interesse: la bandiera che si  muove al vento.

Non ci sono terzi, non ci sono punti focali, non c’è niente di ciò che hai visto prima.

Eppure non puoi fare a meno di notare la piccola bandiera (molto più piccola rispetto alla sagoma massiccia del pilone del ponte).

(IX) Eppur si muove

Una piccola nota riguardo cose o persone in movimento.

I soggetti in movimento vanno gestiti con attenzione

La prima cosa che tu noti in questa fotografia è il girasole (grande e molto colorato).

Eppure il soggetto di questa fotografia è la piccola ape carica di polline che si appresta a visitare il fiore.

Se hai un soggetto in movimento allora fa in modo che entri nella fotografia (ovvero che si muova verso il suo centro) e non il contrario.

I soggetti che si muovono verso i bordi di una fotografia (oppure i ritratti di persone che guardano fuori dalla fotografia) possono renderla instabile o generare, in chi la osserva, una sensazione di smarrimento.

Ovviamente questa cosa può tornare utile in casi specifici che, però, non era sicuramente quello che io desideravo in questo caso!

(X) Un caso più complesso

Ovviamente non tutto è sempre facile e lineare ma, a volte, ci sono più elementi che concorrono a rendere interessante la lettura di una fotografia.

É il caso di Giulia.

Come sfruttare a nostro vantaggio un piccolo particolare

Giulia suona il flauto traverso in un’orchestra da camera di amici.

Durante una sessione di prove mi hanno chiesto di essere ripresi e le foto sono diventate un fotolibro che ho regalato loro per ringraziarli di questa opportunità.

La foto qui sopra non ritrae esattamente Giulia (solo io so che è lei) ma ritrae, più generalmente, l’atto di suonare il flauto traverso.

Ho applicato la regola dei terzi quasi ignorando la persona ma mettendo in corrispondenza di ben DUE punti focali le sue mani che suonano.

Le mani sono il vero soggetto di questa fotografia.

Sullo sfondo si vede sfocato - ma identificabile - lo spartito.

Tu sai che Giulia sta suonando e, quindi, sta leggendo lo spartito. Lo sai anche se non  vedi i suoi occhi!

In effetti a volte una fotografia comunica con più forza qualcosa che non si vede ma che è chiaramente sottinteso!

Guarda caso (ma sarà proprio un caso?) il flauto crea una linea retta che va nella stessa direzione dello sguardo di Giulia verso lo spartito e guida il tuo sguardo nella stessa direzione.


Questa è la lezione [ 22 ] del corso: "foto IMperfette"



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