Me ne vado

Pubblicato da Maurizio il 08/04/2021
Aggiornato il 30/11/2022
Tempo di lettura, circa 2 minuti

nemo

A volte serve prendere decisioni dolorose.

A volte serve prendere decisioni che non avremmo mai pensato di dover prendere.

Teodoro non avrebbe mai pensato di poter cadere così in basso.

Dicono che bisogna cadere per poi potersi rialzare… qualcuno, però, cade e non riesce più a rialzarsi del tutto. Rimane in ginocchio.

Oppure resta steso per terra. Cadavere.

Oppure, peggio ancora, rimane steso e completamente paralizzato! Con la spina dorsale spezzata. Vigile, ma incapace di agire.

la recinzione di un cantiere

Teodoro ha sempre sopportato poco gli slogan, le frasi fatte… pensa che chi parla usando molte frasi fatte non abbia poi così tanto da dire…

In questo momento le frasi fatte lo infastidiscono ancora di più.

Lui ora è steso sulla schiena e paralizzato come quegli infermi che sopravvivono ad un grave incidente ma non possono più muovere nessun muscolo del proprio corpo.

Neppure quelli del viso.

Non possono nemmeno esprimere vergogna verso coloro che li accudiscono e devono ripulirli dei propri bisogni come si fa con un neonato.

Possono solo guardare e ascoltare ciò che succede intorno.

Sanno perfettamente che quel candido giaciglio che li accoglie prima o poi inizierà a causare loro delle piaghe maleodoranti che aggrediranno la carne viva.

Ma non possono farci niente…

Possono solo guardare e ascoltare. E aspettare.

Io non posso continuare a soffrire così. Vado dai miei per un po’…
asfalto crepato

Teodoro aveva già preso in considerazione questa cosa e ne avevano già parlato più di una volta, ma sentirselo dire a chiare parole da sua moglie è diverso.

É da tanto tempo che c’è qualcosa che non funziona tra loro due.

Forse il lavoro è solo un po’ di ruggine all’interno di un meccanismo con diversi altri problemi.

Forse dovrebbe smetterla di dare sempre la colpa al lavoro e guardare un po’ più in là della punta dei suoi piedi.

Mentre sua moglie mette qualcosa in una valigia, lui vaga per casa come un’ameba.

Dovrebbe fare qualcosa? Dovrebbe almeno dire qualcosa?

La matassa dei pensieri è sempre più nera, fitta ed aggrovigliata.

Avevano già parlato insieme di questa possibilità quindi non c’è altro da dire.

La porta si chiude.

In casa il silenzio è totale.

Teodoro non sente nulla a parte un certo appetito e si vergogna di nuovo.

Possibile che io pensi a mangiare in un momento come questo?

Si sposta in cucina e inizia a preparare il pranzo.

Si sente solo il rumore delle posate sulla ceramica del piatto.

erba e terra

Questo è il capitolo [ 9 ] della serie: "la Bolla"



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