La papera è verde

Pubblicato da Maurizio il 02/04/2021
Aggiornato il 30/11/2022
Tempo di lettura, circa 4 minuti

nemo

La poltroncina della psicologa è molto comoda.

Al primo colpo d’occhio si direbbe il contrario… eppure è proprio comoda.

Teodoro è assorto nei suoi pensieri - come spesso accade - quando la dottoressa lo richiama alla realtà estraendo dalla boccia di vetro la paperella di gomma gialla che viene appoggiata su di un tavolino.

É la paperella che lui aveva scelto qualche tempo prima e che dovrebbe rappresentarlo.

La scelta era stata fatta in modo molto sistematico: come piace fare a Teo.

Una paperella qualunque, anonima, che si confonde tranquillamente in mezzo a tutte le altre. Insignificante. Invisibile.

Questa papera è verde!
una papera verde

Teo sbarra gli occhi.

La poltroncina sembra immediatamente più scomoda di prima.

Mi ha capito? Questa papera è verde!

La papera è smaccatamente gialla! un bel giallo pieno. Ancora più bello sotto la luce calda del mattino che filtra dalle tende leggere.

Teodoro capisce che la dottoressa sta giocando.

A lui i giochi di logica non sono mai piaciuti, nemmeno a scuola.

Al lavoro - tra le mille altre cose - si occupa di formazione, parla con i clienti, si diletta di programmazione!

La logica non gli manca affatto ma quando si tratta di giocare… Teo non è bravo a giocare…

Con un filo di voce afferma che il colore della papera è giallo.

Guardi… se le dico che questa papera è verde, allora è verde. Non crede?

No, non può essere verde perchè la differenza tra il colore verde e il giallo è molto evidente.

É chiaro che si tratta di uno scherzo!

Non sto scherzando. La papera è verde.

Forse dal suo punto di vista la luce che filtra attraverso le tende illumina la papera di gomma in modo diverso… forse il giallo non è così giallo… forse ha un problema di daltonismo…

No guardi, non ho nessun problema particolare… le sto solo dicendo che questa papera è verde punto e basta.

Ma facciamola contenta!

Almeno la finirà con questa tortura, con questo giochino infantile.

Tanto a me cosa costa?

Io lo so benissimo che la papera è gialla.

E questo mi basta.

Teodoro, non ci siamo! Perchè mi ha dato ragione? Su una cosa così stupida poi…

Appunto: una cosa stupida.

Se lei è seduto su quella sedia significa che - forse - ha sottovalutato diverse cose più o meno stupide, non crede?

Per quale motivo mi ha dato ragione? Per farmi tacere?

E la sua coscienza che cosa sta dicendo adesso? Tace o sta dicendo qualcosa?

In effetti la cosa non è stata completamente archiviata perchè la testa di Teo sta ancora pensando alla papera gialloverde.

Forse lei pensa di archiviare cose che, invece, non se ne vanno per niente.

Archiviare…

Forse un mucchio di cose più o meno stupide diventa comunque un mucchio molto pesante… cosa ne pensa?

Teo non sa cosa pensare. L’unico mucchio che riesce a visualizzare è quello dei pensieri che si aggrovigliano dentro la sua testa. Un mucchio ingarbugliato e confuso, senza capo nè coda. Un fitto gomitolo di lana nera.

Adesso il gioco cambia. Sarà lei a dovermi convincere del color verde di quella papera

Ora sì che si ragiona!

Sarà senz’altro facilissimo. Teodoro ha già visto come si è comportata la dottoressa. Basterà continuare a dire che la papera è verde e tutto sarà a posto. Facile e divertente. Quando si sta dall’altra parte, quando si attacca e non si è costretti a difendere, allora tutto diventa più semplice!

Teo assume una postura più eretta sulla sedia. Si stacca dallo schienale ed inizia la messinscena.

Scusi, mi sta dicendo che questa papera è verde? Ma è decisamente gialla non vede?

Certo non si può vincere al primo colpo!

Occorre un po’ più di impegno ma ce la posso sicuramente fare.

No, guardi… non scherziamo… la papera è gialla
papere colorate in fila indiana

É sufficiente un minuto circa perchè Teodoro inizi a sentirsi in difficoltà. Dopo tutto sta tentando di convincere una persona adulta di una cosa del tutto assurda! Non ci crede neppure lui! Eppure doveva essere un compito facile… la dottoressa aveva giocato con lui per diverso tempo e sembrava quasi si stesse divertendo.

Per Teo, invece, non c’è nessun divertimento. Il colore della papera sta diventando un problema dal quale non si esce.

Non mi prenda in giro per favore. Questa papera è gialla! Non facciamo i bambini.

Teodoro si ritrova nella stessa identica posizione di prima. Non attacca più (ma forse non ha mai attaccato…). É di nuovo chiuso in difesa. Vorrebbe alzare le braccia sopra la testa in quel gesto istintivo che facciamo quando entriamo in un luogo e temiamo che qualcosa ci possa colpire all’improvviso.

Teodoro, lei ha delle idee, delle emozioni, delle sensazioni.

Nessuna di queste è giusta o sbagliata. Sono semplicemente sue.

Lei ha il dovere di difenderle dalle ingerenze degli altri.

Non può aspettare che siano gli altri a dirle se sono belle o brutte, giuste o sbagliate.

Può farlo solo lei.

Teodoro fissa la papera gialla. La stringerebbe volentieri tra le mani fino a stritolarla.


Questo è il capitolo [ 8 ] della serie: "la Bolla"



Vuoi essere il primo a lasciare un commento? Ne sarei felice!

Richiesto
Richiesto
Opzionale
Richiesto