I nuovi formicai

Pubblicato da Maurizio il 27/12/2021
Aggiornato il 28/12/2022
Tempo di lettura, circa 2 minuti

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Ogni tanto mi viene voglia di fare un giro in pullman.

Ricordo con piacere le gite scolastiche della scuola materna e delle elementari. Forse questi ricordi stanno riaffiorando e richiedono un giro in pullman ogni tanto.

Poco prima delle festività natalizie ho prenotato un giro al lago di Braies e ai mercatini di Natale di Brunico.

Dei mercatini ho già scritto QUI mentre della breve visita al lago di Braies scrivo ora.

Il lago è famosissimo ed è entrato ancora di più nell’immaginario collettivo a causa (volutamente non ho scritto per merito) di una fortunata serie televisiva.

D’inverno non si può godere dei colori estivi ma è possibile camminare sulla superficie ghiacciata.

migliaia di passi impressi sulla neve che copre la superficie ghiacciata del lago di Braies

Migliaia e migliaia di impronte impresse sul leggero strato di neve che ricopre la superficie ghiacciata del lago di Braies

Avevo portato con me la macchina fotografica sperando di poter portare a casa qualche scatto interessante ma non mi aspettavo tutta quella folla…

I parcheggi sterminati che si presentano al termine della strada tolgono immediatamente qualsiasi velleità di catturare una qualche foto-cartolina ma lo spettacolo che mi si è presentato davanti una volta raggiunto il lago era inaspettato.

Centinaia di persone che vagavano sulla superficie ghiacciata!

Centinaia di minuscole formiche. Insignificanti nella maestosità delle cime che circondano il lago ma più che sufficienti per marcare indelebilmente la scena.

Subito mi è venuto in mente Martin Parr e le sue foto che ritraggono il turismo di massa.

La situazione era perfetta.

É normale aspettarsi una folta folla davanti alla Fontana di Trevi, ma non lo è altrettanto in un luogo come questo.

la folta folla ammassata sulla superficie del lago

Sulla superficie ghiacciata del lago si scattano fotografie ma si fa anche soltanto una passeggiata

Come cambia il paesaggio quando l’impronta umana è così evidente!

Non cambia soltanto quando l’uomo costruisce un qualche eco-mostro o abbandona rifiuti ma la presenza stessa dell’essere umano rende alieni gli scorci naturali.

Sembra che certe cose non ci appartengano più.

Oppure, visto da una differente prospettiva, la presenza umana appare sempre come qualcosa di troppo e questo qualcosa non ha mai connotazioni positive.

La presenza dell’essere umano negli scatti di paesaggio fa sentire la necessità di impugnare la nostra gomma da cancellare elettronica e iniziare un personalissimo sterminio.

Eppure non dovrebbe essere così.

Abbiamo plasmato e inquinato con la nostra presenza ogni più remoto angolo di mondo.

É giusto che l’uomo stia lì. Al centro dell’inquadratura.

Piccolo ma enormemente ingombrante.

la folta folla ammassata sulla superficie del lago



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