I mercatini di Natale

Pubblicato da Maurizio il 21/12/2021
Aggiornato il 27/12/2022
Tempo di lettura, circa 3 minuti

nemo

Lo scorso anno avevo scritto qualcosa relativo alla concezione odierna di libertà. Qualcosa di molto lontano e - soprattutto - piuttosto traviato rispetto a quello che la libertà veramente significa.

Quest’anno, invece, non mi sono abbandonato ad una nostalgica passeggiata in campagna per visitare una casa dove i nazi-fascisti massacrarono un’intera famiglia (non è molto natalizio come pensiero…) ma mi sono buttato nella mischia e sono andato a vedere i mercatini natalizi di Brunico.

Partenza con il pullman alle primissime ore del mattino. Mascherina in faccia. Caffettino all’autogrill. Mal d’auto per mia moglie all’apparire dei primi tornanti.

Tutto come da programma!

Arriviamo a Brunico nel primo pomeriggio perchè durante la mattinata il viaggio prevedeva una sosta al lago di Braies con camminata sulla superficie ghiacciata (di questa breve esperienza ho scritto QUI).

I mercatini di Natale di Brunico appaiono, ad un primo sguardo, esattamente uguali ai mercatini di Natale della tua città.

I mercatini di Natale di Brunico

Questa ricerca del luogo speciale in un mondo dove puoi trovare tutto nel negozio sotto casa o su Internet è rimasta appiccicata in noi in fondo a qualche piega nascosta del cervello.

Ogni volta che accade mi suona sempre un po’ strano il desiderio di intraprendere un viaggio per vedere cose che puoi trovare tranquillamente in ogni supermercato.

Per riprendere il discorso, i mercatini di Brunico sono standardizzati e simili a tutti gli altri.

Ci sono tante persone che camminano indaffarate e altrettante - se non di più - che si ristorano con qualcosa di caldo restando in piedi al freddo.

I mercatini di Natale di Brunico

Ci sono tante cose rosse perchè il rosso è il colore del Natale (NdA: in realtà il rosso è il colore di una famosissima bibita americana che, per motivi promozionali, ha dato questo colore al Natale ma non ditelo tanto in giro… qualcuno potrebbe rimanere molto deluso!).

Ci sono tante persone vestite in modo pesante per difendersi dal freddo pungente.

Ci sono dei cani, delle biciclette e tanti bambini rumorosissimi.

Ci sono i locali che, per farti un piacere, si rivolgono a te parlando in italiano (mi devono scusare gli amici alto-atesini, che pretendono di essere chiamati sud-tirolesi, ma il Sud Tirolo è un posto fantastico e inesistente come la Padania…) mentre tra di loro parlano un tedesco perfetto. Questa cosa mi ha sempre causato un divertimento amarognolo.

I mercatini di Natale di Brunico

C’è odor di legna bruciata perchè lì di legna ne hanno tanta quindi viene usata anche per scaldarsi.

Anche l’omino delle caldarroste brucia legna per arrostire le sue castagne ma il profumo del frutto bollente prevale sul resto.

Sotto i camminamenti rivestiti con metri e metri di stoffa rossa c’è un asfalto grigio e freddo come quello che c’è fuori da casa mia.

Gli alberi spogli sembrano quelli che circondano il parcheggio dove ci ha lasciato il pullman.

I venditori all’interno delle casupole prefabbricate sorridono cortesi e io non capisco come facciano a starsene fermi lì dentro con un freddo del genere!

I mercatini di Natale di Brunico

Le luci brillano ovunque ma non scaldano le mani gelide e, a ben pensarci, non scaldano neppure il cuore.

Che strano il Natale.

Tutti a correre dietro qualcosa che abbiamo perso e che non riusciamo più a trovare.


etichette: introvisioni, filosofia



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