Il verdetto

Pubblicato da Maurizio il 16/01/2021
Aggiornato il 30/11/2022
Tempo di lettura, circa 2 minuti

nemo

La dottoressa è giovanissima. Appena laureata.

Una massa vistosa di capelli ricci tra il biondo e il rosso le scende fin sopra le spalle.

La mascherina Ffp2 imposta dal protocollo anti-Covid è troppo grande per il suo viso e, soprattutto, rende difficile tentare di capire che cosa stia realmente pensando la persona che si ha di fronte.

Guarda Teo con due occhi grandi e azzurri eppure molto decisi. Non traspare alcun dubbio.

Più che una diagnosi sembra un verdetto

Lei mi sta riferendo tutti i sintomi di una depressione importante…

É tranquilla e parla con tono distaccato, professionale, il tono di chi non vuole creare agitazione.

Guardi… non è una cosa grave. I farmaci oggi funzionano molto bene e io ho molta fiducia nei farmaci!

Depressione? Teodoro non sente nessuna ansia o preoccupazione. Forse il tono di voce della dottoressa ha funzionato.

croce di cemento

O forse la depressione lo sta privando anche del diritto di spaventarsi.

Lui - fondamentalmente - è un ingenuo.

Questa parola gli gira in testa da anni, dopo averla letta in un profilo psicologico (avuto chissà come) che gli era stato fatto nel corso di una profilazione che l’azienda per cui lavora aveva deciso di far fare a lui e a tutti i suoi colleghi.

Si chiama assesment. É una parola inglese che significa semplicemente valutazione.

Per Teodoro aveva significato purga (nel senso Staliniano del termine). Prima una e poi, addirittura, una seconda volta!

Una purga con tutti i crismi. Senza che nessuno si fosse nemmeno degnato di parlargli. Sebbene dall’assesment fossero ormai passati diversi anni.

Eppure, forse, il suo fascicoletto era ancora là e su quel foglio qualche psicologo bravo a fare il suo lavoro aveva scritto “ingenuo”.

Un bel giorno la sua casellina azzurra era semplicemente scomparsa dall’organigramma.

Desaparecido

Come accadeva nei vidogiochi del bar, quando Teo era un bimbo, quando sparavi all’astronave nemica e questa scompariva senza tanti complimenti…

Ma sì… Non mi trovo bene al lavoro. Però…

Quando si trovava in difficoltà Teodoro pensava sempre al lavoro.

Forse la parola ingenuo lo aveva decisamente impressionato. Eppure… sapeva benissimo che c’era altro. Non era iniziato tutto in quel momento ma c’era qualcosa che bruciava lentamente sotto la cenere da molto prima.

La dottoressa scrive.

Le faccio fare una visita specialistica da uno psichiatra.

Addirittura!

Teodoro, lo psichiatra non è il dottore dei matti! La saprà aiutare. Nel frattempo le prescrivo un farmaco.

Teo si alza con le spalle pesanti e si avvia verso la farmacia più vicina per fissare un appuntamento.

Lo psichiatra lo vedrà la settimana prossima.


Questo è il capitolo [ 2 ] della serie: "la Bolla"



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