Teodoro sbadiglia quando si sveglia alla mattina e continua per tutto il giorno. Ha sempre sonno.
Il suo smartwatch (Teo è fissato con la precisione e il controllo) dice che la notte scorsa ha dormito nove ore e dodici minuti.
Eppure lui non vede l’ora di potersi coricare e dormire.
Tutti tendiamo a pensare che i problemi e le preoccupazioni causino la perdita del sonno. Ci immaginiamo nottambuli in pigiama camminare per casa struggendoci nei nostri pensieri.
Teodoro, invece, dorme e dormirebbe sempre più.
![finestra su una stanza buia](/images/foto/finestra-buio.jpg)
Il suo sonno è greve e buio. Senza incubi (altro stereotipo) e senza sogni.
Si addormenta improvvisamente. Non sente più Morfeo avvicinarsi e cullarlo. Non avverte più gli arti rilassarsi mentre tutto il resto del corpo diventa impalpabile. Cade nel sonno e basta.
La mattina la sveglia lo riporta alla realtà.
Il risveglio è sempre più difficile.
Teo è molto stanco.
Non vorrebbe andare al lavoro. Che noia. Che colleghi pesanti. Che attività inutile.
Non vorrebbe neppure restare a casa.
Vorrebbe solo girarsi sull’altro fianco e riprendere a dormire. Fuori fa freddo ed è ancora buio. Che fortuna che hanno gli animali che vanno in letargo e dormono settimane intere!
Una sera si addormenta con un pensiero.
Non sarebbe così male, se domani mattina non mi svegliassi più.
Poi il pensiero diventa ricorrente.
E poi diventa un pensiero fisso.
![sottopasso autostradale](/images/foto/sottopasso.jpg)
La sua particolare preghiera prima di addormentarsi ogni sera.
Devo andare dal medico… ho bisogno di qualcosa che mi tiri un po’ su…
Un mattino si decide e manda un messaggio al suo medico curante.