Il discorso fatto precedentemente riguardo la nitidezza delle immagini vale anche per la messa a fuoco.
Non sempre una fotografia perfetta dal punto di vista tecnico risulta piacevole anzi, a volte, deturpando in modo opportuno l’immagine è possibile rendere interessante una scena diversamente banale!
Il buio della notte può aiutare ad esaltare i colori e nascondere uno sfondo poco interessante o troppo caotico.
Macchina fotografica sul cavalletto, un tempo di posa sufficientemente lungo e una rotazione dall’alto al basso della macchina durante lo scatto. In questo caso ho anche sfocato molto e ho interrotto la rotazione poco prima che la tendina si chiudesse per catturare i bokeh dei lampioni sullo sfondo.
Tenendo la macchina in mano, invece, l’effetto è completamente diverso!
In questo scatto, infatti, ho mosso la macchina un po’ a caso e - il fatto di non averla fissata ad un supporto stabile - ha causato un bel mosso irregolare nelle luci bianche.
Con la macchina in mano siete liberi di sperimentare i movimenti più disparati!
Sempre usando il cavalletto, invece, si può sperimentare la più famosa (e sfruttata) zoomata.
Chi vive a Reggio Emilia può riconoscere il luogo abbastanza facilmente…
Come si suol dire: poca spesa… tanta resa! Scatti minimali realizzati veramente con facilità ma piacevoli.
Mi sono anche permesso - in post-produzione - di calcare la mano caricando molto i colori. Questa operazione, che può rendere brutte e artificiali le foto, ha un significato completamente diverso nel caso di un’immagine astratta dove il colore assume una connotazione propria e che può servire a caratterizzare la foto stessa diventando, insieme alle forme, il soggetto principale.
La tecnica del mosso creativo funziona anche nel caso inverso, ovvero se la macchina fotografica è ferma ma è il soggetto a muoversi.
In questo caso un gabbiano che volava verso di me è stato fotografato con un tempo abbastanza lento da registrare il minimo possibile.
Si intuisce appena il contorno dell’animale. Si capisce che si tratta di un uccello in volo ma niente di più (sì, è un gabbiano solo, non sono due! Ve lo assicuro).
Il cielo nuvoloso ha creato un fondale uniforme che mi ha fatto decidere di convertire l’immagine in bianco e nero per ottenere una foto molto astratta ma che comunque parla di volo.
Qui sopra c’è un terzo caso. Ora iniziamo a fare un po’ di filosofia…
In questo caso si muovevano sia la macchina fotografica che il soggetto. Lo sfondo è reso uniforme con un panning (in questo caso l’uccello volava dalla mia destra verso la mia sinistra) risultato dall’inseguimento che ho dovuto fare con la macchina verso il soggetto.
L’animale è molto ben riconoscibile. Oltre alle ali si distinguono bene la testa con il becco giallo e gli occhi. Il movimento delle ali e dello sfondo rende bene l’idea di velocità. In questo caso non possiamo parlare di fotografia astratta ma siamo comunque piuttosto fuori dai classici schemi.
E poi… non ci rimane che l’ultimo esperimento di mosso creativo:il mosso non mosso!
In questo caso nessuna stregoneria! Si tratta solo di fare una doppia esposizione (ma in uno scatto solo!).
Montate il flash sulla macchina - va bene anche il flash integrato - e regolatelo affinchè si azioni sulla seconda tendina.
Tenete in mano un oggetto, mettetelo davanti alla fotocamera e iniziate a muovervi o a ruotare, come in questo caso.
Con un tempo sufficientemente lungo lo sfondo verrà registrato mosso mentre il primo piano verrà congelato dallo scatto del flash.
Sperimentate! e buon divertimento.