Belletti e cosmetici

Pubblicato da Maurizio il 26/02/2024
Aggiornato il 28/10/2024
Tempo di lettura, circa 4 minuti

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Oggi voglio fare outing.

Anche io ho passato un periodo durante il quale pensavo che la fotografia non dovesse subire nessun tipo di manipolazione (post-produzione)

Ricordo una volta che seguivo una persona su FB e sono arrivato a chiedere - con un subdolo inganno - di mandarmi il jpeg di una foto che aveva pubblicato.

Il jpeg è arrivato e il mio giudizio anche!

Eh… vedi che schifo… a post produrre sono capaci tutti!

Se ci penso oggi mi corre un brivido giù per la schiena: che violenza… che arroganza…

No, non è così. Le fotografie vanno post-prodotte.

Poco o tanto ma devi farlo.

Ecco il mio outing di oggi in tre immagini. A sinistra il file originale (quello per i duri e puri), a destra quello manipolato.

Qui sotto un immagine scattata nel buio di un capannone abbandonato da anni.

Una ventola di areazione sul soffitto di un capannone in rovina

Una ventola di areazione sul soffitto di un capannone in rovina

Niente effetti speciali se non che dal buio sono emersi tantissimi dettagli.

Uno dei meriti della post-produzione, infatti, è quello di poter recuperare dettagli nascosti nel buio o nella luce più accecante. Spesso il nostro sensore registra molto più di quello che pensiamo.

La foto originale non ha alcun senso ed è decisamente sottoesposta nel senso più brutto del termine.

La foto di destra, invece, è sempre sottoesposta ma acquista un suo significato. Le travi e le tavelle del soffitto sono perfettamente leggibili seppur immerse nell’ombra e guidano lo sguardo verso il cielo al di là della ventola.

Andiamo ora con la seconda fotografia. Una colonna del tempio di Segesta in Sicilia.

La base di una colonna di pietra con timidi fiori gialli

La base di una colonna di pietra con timidi fiori gialli

Prima di tutto vorrei farti notare quanto è storta la foto originale.

La rotazione e il ritaglio delle fotografie sono operazioni semplici ma che - spesso - andrebbero fatte. Il nostro occhio nota immediatamente un orizzonte in discesa o una linea verticale che sembra pronta a cadere al suolo.

Rotazione e ritaglio sono operazioni di post-produzione…

Qui ho anche convertito l’immagine in bianco e nero lasciando il giallo dei fiori che nell’immagine originale non si notano affatto venendo impastati nei toni giallastri dell’intera fotografia.

La tecnica del bianco e nero con una piccola nota di colore è additata da tanti come kitsch, una tecnica fuori moda, un già visto, qualcosa da evitare. A me piace molto - se usata con parsimonia - quindi non mi vergogno a proporla.

Avanti ora con la terza e ultima immagine!

Qui facciamo sul serio: la silhouette di una montagna e un pino marittimo con la città di Trapani sullo sfondo.

La città di Trapani ripresa da Erice

La città di Trapani ripresa da Erice

A parte la particolare tecnica di ripresa (per la quale ho impiegato un filtro ottico ND) la foto di sinistra è ben esposta ma non particolarmente attraente.

Il sole si preparava a tramontare ma c’era ancora tanta luce in cielo. La luce mi serviva per poter catturare qualche dettaglio della roccia in primo piano.

Davanti al PC ho scurito parecchio la montagna conservando, però, i bei dettagli della roccia in primo piano. Il rosso del tramonto è stato accentuato drammaticamente così come il colore del cielo a fare da contrasto.

I dettagli della città e del mare sono stati esaltati e il tutto è stato virato su toni rossi per accentuare l’illuminazione del tramonto.

Anche in questo caso - come per le colonne - il risultato NON è certo una foto da reportage ma piuttosto ricorda il dipinto di un pittore che ama usare il rosso e il blu.

Perché tutto questo bel discorso?

E, soprattutto, perché far vedere così platealmente i files originali e decisamente bruttini?

Perché non vorrei che tu facessi gli errori che ho fatto io.

Non è un delitto post-produrre le tue fotografie. Anzi, direi che è quasi un dovere!

I difetti vanno assolutamente corretti.

Orizzonte storto (o linee verticali cadenti) sono inguardabili. Un piccolo ritaglio, a volte, aiuta a focalizzare l’attenzione dell’osservatore oppure può servire per togliere qualcosa che entra nell’inquadratura in primo piano e che non avevamo visto al momento dello scatto…

Poi c’è tutto il resto, e il resto sei tu!

Ricorda che la TUA fotografia parla di TE quindi pubblicala solamente quando sarai assolutamente sicuro di avere tra le mani la versione giusta.

Non lasciare che la tua foto venga sviluppata dal software scritto da uno sconosciuto ingegnere!

In fin dei conti è come parlare di una ragazza acqua e sapone ma alla quale piace uscire con un po’ di trucco.

Sicuramente - se così si sente a suo agio - sarà ancora più bella!




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