Lo specchio dell’anima

Pubblicato da Maurizio il 28/01/2021
Aggiornato il 27/12/2022
Tempo di lettura, circa 3 minuti

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Gli occhi dovrebbero essere lo specchio dell’anima perchè riflettono istantaneamente le nostre emozioni, le paure, le sensazioni più profonde e nascoste.

Io credo che anche le mani siano lo specchio dell’anima.

Non nel senso letterale lombrosiano quanto, piuttosto, nel fatto che le mani riflettono molto di chi noi siamo.

Le fotografie di mani si sprecano…

Sono solitamente mani che lavorano, solcate dallo sporco e dai segni del duro lavoro. Oppure mani vecchie, nodose, spesso fotografate con un drammatico bianco e nero.

Sono anche mani delicate e curate. Con unghie perfette e monili alla moda. O manine minuscole di nascituri che smuovono i cuori.

Le mani che oggi io ti racconto sono le mani di Riccardo.

La fatica, il freddo, il logorio di un lavoro che devi tenerti a tutti i costi

La fatica, il freddo, il logorio di un lavoro che devi tenerti a tutti i costi

Sono le mani di un ragazzo di poco più di vent’anni che stanno cercando di farsi strada in un mondo del lavoro assurdo: un mondo del lavoro che i giovani li sfrutta. Li sottopaga, spesso illudendoli. Li spreme e li getta.

Un mondo del lavoro disumano che - prontamente giustificato dall’attuale pandemia - è diventato ancora più difficile.

Eppure Riccardo - perchè dall’altro lato delle mani c’è una persona - insiste.

Vorrebbe avere una minima indipendenza economica che gli permettesse di provare a vivere da solo. Pagare un affitto. Andare a fare la spesa. Che idee balzane…

Riccardo sta cercando di non ammalarsi perchè sarebbe veramente un disastro!

Si è ammalato tutto il resto della famiglia e lui è stato costretto a restare chiuso in casa senza alcuna possibilità. Poteva solo guardare le occasioni passargli davanti: “mi spiace ma dovrebbe richiamare quando tutti i parenti fino al settimo grado avranno un certificato di negatività al Covid“.

Ha già perso un lavoro e non vorrebbe perdere anche quello che ha trovato ora.

Indossa la mascherina. Evita i luoghi affollati. Vede gli amici come può. Ride o litiga con la fidanzata online.

E si lava le mani.

Si lava le mani spesso. Fino al punto che il sapone, il gel alcolico e il freddo iniziano a spaccargli la pelle.

E allora giù con altre creme per evitare che i piccoli tagli sulla pelle diventino un problema. Lui non lavora in ufficio con la camicia bianca ma deve usare le mani quindi è meglio trattarle bene!

É uno dei tanti che deve sopportare gente vecchia dentro e fuori che lo guardano dall’alto al basso.

Che pensano che lui sia buono solo per un aperitivo in centro.

Che dicono che “oggi i giovani non hanno voglia di fare fatica!” poi se ne vanno sul loro Mercedes pagato grazie ai lavoretti in nero.

Che si stupiscono del fatto che i giovani non si interessino più di politica quando la politica è fatta da vecchi che tutelano altri vecchi e ignorano le nuove generazioni.

Coraggio Riccardo, stringi i pugni screpolati e cerca la tua strada.

E che sia veramente TUA!


etichette: filosofia



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