Il foro stenopeico

Pubblicato da Maurizio il 29/07/2020
Aggiornato il 27/12/2022
Tempo di lettura, circa 3 minuti

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Tra le sperimentazioni che un fotografo dovrebbe necessariamente fare includo senza dubbi il foro stenopeico.

Potrei dire che il foro stenopeico è un po’ lo ZEN della fotografia dal momento che - mancando l’obiettivo - la luce colpisce direttamente il sensore (nel mio caso) o la pellicola generando quindi un’immagine purissima.

Il mio foro stenopeico

Creare un foro stenopeico per la tua macchina fotografica è relativamente semplice.

Non mi soffermo a spiegare cosa dovrai fare per costruirne uno dal momento che il web è pieno di guide più o meno dettagliate (anche in italiano).

Inoltre qualcuno ha anche pensato di realizzarne di pronti all’uso che puoi acquistare facilmente online.

Il mio l’ho costruito con un tappo per il corpo macchina e un pezzo di lattina per bibite.

Il tappo protettivo del corpo macchina è stato forato e dotato di un lamierino con il foro stenopeico vero e proprio.

La cosa strabiliante, dal mio punto di vista, è il fatto che la luce possa creare un’immagine così definita e chiara senza l’ausilio di alcuna lente!

Il lamierino è attaccato sul retro del tappo con colla e nastro isolante da elettricista (di colore nero e con superficie opaca). Si vede chiaramente il forellino.

Perchè ho bisogno di un foro stenopeico?

Questo tipo di fotografia ti permette di sperimentare e di imparare molto.

Dovrai inquadrare l’immagine senza la possibilità di vederla (il foro è talmente piccolo che il tuo oculare risulterà completamente buio). Dovrai calcolare la corretta esposizione, a volte anche per tentativi.

Preoccupati di tenere gli ISO più bassi possibile perchè i tempi di scatto saranno sempre piuttosto lunghi e il rischio di rumore digitale è elevato.

Attenzione anche al sensore che dovrà essere pulitissimo perchè ogni singola microscopica impurità risulterà ben evidente sull’immagine finale (come si vede in questo ritaglio al 100% della foto originale).

Con il foro stenopeico ogni singola microscopica impurità sul sensore verrà esaltata e riportata nitidissima sull'immagine finale.

Con il foro stenopeico ogni singola microscopica impurità sul sensore verrà esaltata e riportata nitidissima sull’immagine finale.

Sarai ovviamente costretto ad usare il treppiede a causa dei tempi di esposizione che - nella migliore delle ipotesi - saranno lunghi diversi secondi.

I bidoni della spazzatura appoggiati all'edicola votiva fotografati attraverso un foro stenopeico

I bidoni della spazzatura appoggiati all’edicola votiva fotografati attraverso un foro stenopeico

E poi, dato che qui parliamo sempre del lato emozionale della fotografia, prova a pensare alle possibilità artistiche che potrai sfruttare!

Hai la possibilità di realizzare - con un corpo digitale modernissimo - un genere di fotografia molto antica, con immagini che sembreranno uscite da un banco ottico di inizio 900.

Prova a fotografare le persone! Farai dei ritratti molto particolari e i tuoi modelli - che dovranno rimanere immobili per diversi secondi - verranno riportati indietro di decenni, quando i miei nonni dovevano appoggiarsi ad un mobile per non muoversi troppo.

Insomma questa è l’occasione per avvicinarti ad un tipo di fotografia che non è certo quella che oggi va per la maggiore (estraggo lo smartphone dalla tasca e scatto) ma ti costringe a riflettere, a calcolare, a prenderti il tempo necessario, a scegliere i soggetti adatti, le giuste condizioni.

Le fotografie con il foro stenopeico possono essere accorpate ad una macro-categoria che potremmo simpaticamente chiamare Slow Photography.

Cosa ne pensi?

Prenditi il tuo tempo!


etichette: tecnica fotografica



Giacomo

23/11/2020 alle 12:26

Caro Paglia ero rimasto a qualche lustro fa (qualche anno è riduttivo e dire trentanni fa mi fa un po’ paura), per me foro stenopeico è Paolo Gioli lamierino con foro di spillo e cassetta di legno con dorso polaroid 4×5. Mi sorprende molto la possibilità delle attuali macchine digitali e andrò a curiosarci meglio. Studierò il rumore che per me è legato al suono HiFi, ma proverò ad adeguarmi.

Asociale e ne sono convinto anche se presto potremmo rischiare l’arresto per “diverso dagli altri”.

Ciao Giacomo

Maurizio

23/11/2020 alle 13:32

Ciao Giacomo! Uno dei grossi ‘plus’ del digitale è che anche un principiante può sperimentare cose che – con la pellicola – richiedevano una certa dose di ‘gavetta’… Se vuoi qualche dritta sul rumore trovi anche un mio articolo dedicato a questo link.


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