Siamo ancora ISOLATI!

Pubblicato da Maurizio il 25/03/2020
Aggiornato il 27/12/2022
Tempo di lettura, circa 4 minuti

nemo

Avevo già parlato della solitudine, ma non è questo l’argomento che ho preso ad esempio per questo progetto.

In questo periodo di isolamento forzato per limitare la diffusione del COVID-19 mi sono dedicato, invece, a raccogliere delle vecchie fotografie (dal momento che non si può uscire di casa…) che non avevo mai pubblicato ma che oggi diventano più che mai attuali.

Sono tutte immagini che parlano, appunto, di isolamento.

Tutti a lamentarsi, tutti a rimpiangere il tempo passato quando la libertà sembrava pervadere ogni momento della nostra vita.

In realtà noi siamo isolati più spesso di quanto non ci sembri e altrettanto spesso causiamo isolamento ad altre persone.

La foto qui sotto è semplicemente uno scherzo.

L’opera dell’uomo - in questo caso i massicci merli di mattoni del Ponte di Castelvecchio a Verona - isolano (almeno dal punto di vista ottico) i turisti. La città è lontana e sfocata, quasi come se fosse persa in una nebbia fitta.

I colori, volutamente accesi, fanno risaltare i vestiti delle due ragazze così come il verde delle felci che spuntano dai mattoni: isolate anch’esse.

I turisti sul Ponte di Castelvecchio isolati gli uni dagli altri dai massicci merli di mattoni

Le colorate case di Burano (immortalate spesso in immagini con i colori saturati all’inverosimile) creano un effetto claustrofobico degno di un racconto di Edgar Allan Poe.

La turista sola che cammina nel vicolo sembra sul punto di essere schiacciata dalle costruzioni. La curva del vicolo che non permette di vedere una via d’uscita rende il tutto ancora più opprimente.

L’ombra all’interno del vicolo smorza i colori facendoli passare assolutamente in secondo piano.

Una scena claustrofobica tra i vicoli di Burano

L’isolamento in casa (quello che stiamo sperimentando noi in queste settimane) può diventare un modello di vita per tante persone.

La signora anziana rientra faticosamente a casa appoggiandosi al suo bastone e reggendosi al corrimano di una ripida scala in un borgo di montagna.

L’età unita alle caratteristiche del luogo in cui si vive può diventare motivo di isolamento forzato.

Nei vecchi paesi di montagna l'età avanzata può portare ad un isolamento naturale. Isolati a casa propria

Questo è un caso di isolamento molto più sottile.

Questa signora si trova, curva, in mezzo ad un mercato e si appoggia faticosamente ad una stampella: davanti a sè vede degli sconnessi gradini di pietra.

Qualcuno si presterà ad aiutarla? Lei sembra più affidarsi ai rosari che regge con la mano libera…

Un'anziana signora nella folla del mercato sola alle prese con le sue difficoltà

Un altro caso di isolamento all’interno della folla.

La mendicante cerca di impietosire qualcuno per racimolare qualche moneta. Il suo sguardo è rivolto in basso. La folla ricambia questo gesto guardando altrove o girandole le spalle.

Casualmente in questa fotografia non c’è nessuna persona che incrocia lo sguardo di un’altra.

Si può essere isolati anche nel folto della folla

Si può essere isolati anche nel folto della folla

Una disabilità unita all’età che avanza può essere l’ennesimo caso di isolamento sociale.

Questo anziano stava protestando davanti a Palazzo Chigi a Roma. Lui appare molto stanco e tiene la testa appoggiata di lato. Le persone in divisa davanti al portone spalancato aumentano l’impressione di distanza tra l’anziano signore da chi potrebbe aiutarlo.

La disabilità può essere motivo di isolamento sociale

La disabilità può essere motivo di isolamento sociale

L’isolamento, però, non è sempre per forza tragico!

Una mattina uggiosa sulle rive del Lago di Como sono rimasto colpito da questo pescatore solitario che sfidava la bassa temperatura e qualche goccia di pioggia.

Isolato per forza (se c’è silenzio i pesci abboccano!) ma anche per godersi la mattinata di pesca in perfetta solitudine.

L'isolamento volontario può anche essere piacevole (oltre che necessario)

A questa foto ho volutamente dato dei colori da vecchia cartolina sbiadita.

Siamo sempre sul Lago di Como. La passeggiata delimitata da queste balaustre in ferro battuto dal gusto molto retrò permette di fermarsi e di ammirare il lago comodamente seduti.

Lo spettacolo dell’acqua e delle montagne unito al silenzio del periodo (era gennaio) si combinano perfettamente con qualche minuto di isolamento dal mondo intero.

Queste sono rare occasioni che abbiamo per avvicinarci a noi stessi.

Isolamento e contemplazione. A volte la solitudine ci avvicina a noi stessi

Isolamento e contemplazione. A volte la solitudine ci avvicina a noi stessi

Per concludere utilizzo una fotografia sulla quale mi sono sempre interrogato molto (nonostante sia stato io a scattarla…).

Cosa rappresenta - in realtà - questa immagine?

Sicuramente questo signore è isolato dalla folla che si vede in secondo piano ma che cosa sta facendo?

Sembra dormire all’ombra dell’albero che è dietro di lui ma, osservando meglio, si nota che è sdraiato in pieno sole.

Sta male ma nessuno se ne accorge? In effetti la collinetta erbosa lo nasconde alla vista delle altre persone.

É una persona con problemi psichiatrici che si è sdraiato scompostamente sul prato perchè non sopporta (o non è sopportato) dalle persone sullo sfondo?

Cosa è successo esattamente? Riposo o...

etichette: solitudine, filosofia



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