Bravura o fortuna?

Pubblicato da Maurizio il 06/09/2019
Aggiornato il 27/12/2022
Tempo di lettura, circa 4 minuti

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Siate sinceri, quante volte davanti all’immagine di un fotografo famoso e riconosciuto vi siete detti “con un po’ di fortuna anche io avrei scattato una fotografia così”!

E quante volte qualcuno ha commentato guardando una delle vostre foto “Bella! Certo che sei stato proprio fortunato“!

Io credo che, in fondo, solo il fotografo sappia veramente se una certa immagine è più frutto di fortuna o di bravura. Dato che ogni fotografia è una bugia (piccola o grande) il fotografo può mentire ulteriormente con lo scopo di aumentarne il fascino e - quindi - il valore.

Anzi… i fotografi mentono regolarmente su gran parte dei loro scatti così come i pescatori lo fanno, nell’immaginario comune, sulle loro prede.

Se chiedete ad un amico con la passione della fotografia di raccontarvi la storia di un’immagine e poi lo rifate a distanza di tempo, le due storie saranno sicuramente diverse.

Parte di queste differenze saranno dovute al fatto che la nostra memoria tende a conservare i ricordi belli (e a renderli ancora più belli) mentre desidera sbarazzarsi di quelli brutti (oppure prova ad addolcirli).

L’altra parte è dovuta al fatto che sia la prima che la seconda versione del racconto contengono delle bugie, delle imprecisioni, qualcosa di aggiunto ad arte e qualcosa di non detto.

Non fatevene un cruccio, per carità!

Padre e figlia a passeggio a Manhattan

A parte coloro che mentono spudoratamente e vi raccontano avvenimenti epici nell’intento di catturare ogni scatto (più si è incapaci e più si tende ad incensarsi), noi amiamo così tanto le nostre immagini che le consideriamo dei figli e…

Ogne scarrafone è bell’ a mamma soja

—Pino Daniele

Oggi voglio parlarvi di due immagini particolari. Oltre alla foto di copertina vi propongo anche questo scatto.

Un'ape carica di polline si prepara ad atterrare al centro di un girasole

Un’ape carica di polline si prepara ad atterrare al centro di un girasole

Quindi… cosa ne pensate? Quanta bravura e quanta fortuna nell’una e nell’altra?

É più facile fotografare una piccola e veloce ape che si prepara ad appoggiarsi su di un girasole o trovare la persona giusta al posto giusto nel centro di Manhattan?

Bella domanda…

Io stesso credo di non avere la risposta giusta!

A Manhattan risiedono più di 1.500.000 persone. Ma nelle arnie di un singolo apicultore sono stipate una quantità di api molto superiore!

Quindi? Vi sembra corretto utilizzare una logica puramente statistica?

Io credo di no.

Credo che ogni immagine abbia una particolare storia e io vi racconto - questa volta senza menzogne - la storia di queste due fotografie che, ovviamente, contengono entrambe bravura e fortuna in diverse quantità.

Quanta bravura…

Secondo me la bravura risiede principalmente nella pianificazione dello scatto quindi principalmente

  • Scelta del punto di ripresa (inquadratura)
  • Regolazione della macchina fotografica

Per la foto dell’ape non ho dovuto fare altro che trovare un paio di ore di tempo di una bella mattina soleggiata di primavera, recarmi in un vicino campo di girasoli e sceglierne UNO. Ho piazzato il treppiede, montato un 200 mm., fatto l’inquadratura, regolato il diaframma per avere una discreta profondità di campo (ma NON tutto a fuoco perchè la foto sarebbe risultata molto brutta) e messo a fuoco al centro del fiore.

Poi ho dovuto solo aspettare.

Quella mattina ho fatto circa una settantina di fotografie. Buone due. Pubblicata UNA.

Per la foto fatta a Manhattan ho dovuto fare in fretta perchè non ero da solo e non avevo a disposizione tutta la serata, avevo la macchina fotografica in mano, ho utilizzato un 30 mm. ho regolato il diaframma per avere una buona profondità di campo e ho messo a fuoco l’area illuminata.

Poi ho dovuto solo aspettare.

Questo scatto sarebbe stato impossibile di giorno quando i marciapiedi sono affollatissimi mentre di sera mi sono potuto concedere il lusso di aspettare le persone giuste. Il fatto che la bambina abbia una giacca con l’interno di un colore perfettamente uguale a quello delle luci potrebbe essere considerato pura fortuna (ma non lo è).

Posso dunque rivelarvi che - per me - lo scatto dell’ape in volo è stato meno fortunato di quello fatto a Manhattan anche se la foto della bimba con il papà è stato più difficile dal punto di vista tecnico (sebbene avessi messo in campo molta più attrezzatura, lo scatto all’ape ha solamente richiesto ripetuti tentativi).

Quindi - per concludere - schematizzerei come segue:

  • Foto Manhattan: bravura 8, fortuna 8
  • Foto Ape in volo: bravura 6, fortuna 7

Sì ma che scala hai usato? E poi guarda che la somma non da il 100%

Vero, ma non so cosa farci… per fare una foto serve sì anche un po’ di matematica ma il risultato è molto diverso da qualcosa di matematico.

Buona luce.


etichette: filosofia



Adolfo

07/09/2019 alle 21:49

Confermo che occorrono entrambe le cose: bravura e fortuna. La bravura la collego alla capacità e alla tecnica, che in un fotografo dovrebbero essere il punto di partenza, anche se a volte ci si trova in situazioni dove si è costretti a improvvisare. La fortuna, quella di trovarsi al momento giusto nel posto giusto, è egualmente fondamentale, ma senza la tecnica la fortuna non basta. Il difficile è trovare l’occasione per usarle contemporaneamente!


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