Qualsiasi fotografo, anche principiante, ti raccomanderà di evitare come la peste i cieli piatti, privi di nuvole, perché non sono interessanti e ti possono rovinare completamente anche una foto con un soggetto eccezionale!
Io però sono un ammiratore convinto del cielo e non condivido questo modo di ghettizzarlo…
Il cielo mi piace perché unisce
Quando mi sento lontano da una persona a cui voglio bene e mi prende un attimo di sconforto guardo il cielo e penso che quella persona stia facendo il mio stesso gesto. Se stiamo guardando tutti e due la stessa cosa allora significa che non siamo lontani ma siamo vicini!
In questo modo la malinconia passa o, perlomeno, si fa più sopportabile.
Tutto questo per giustificare il fatto che ho deciso di prendere una ferma posizione di difesa verso il cielo in fotografia.
E non sto parlando del cielo interessante che tutti cercano, ma del cielo pulito, vuoto, noioso, poco interessante che tutti evitano perché ti può rovinare completamente anche una foto con un soggetto eccezionale.
In fondo non esistono soggetti belli o soggetti brutti ma solo fotografie buone o meno buone, quindi…
quindi, per non farmi rovinare la fotografia, ho scelto il cielo noioso come soggetto principale. Facile!
A me non sembra poi così noioso e inutile… anzi!
Mattina, pomeriggio o sera. Pianura o montagna, lago o mare, estate o inverno. Il cielo è sempre lo stesso ma è sempre diverso.
Le regole sono semplici: si punta l’obiettivo al cielo e si cerca un angolo completamente sgombro. Niente nuvole, niente volatili, niente scie di aerei di passaggio, niente estremità di rami spogli. NIENTE!
Inoltre mi sono imposto - prr necessità - una seconda regola: usare solo ed esclusivamente lo smartphone.
Sebbene dal punto di vista fotografico io abbia un rapporto un po’ conflittuale con il telefono, questa occasione lo richiede perché devo poter scattare nel momento giusto quando l’occasione si presenta.