Prologo
Era un pomeriggio di piena estate, caldo ed afoso come solo la Pianura Padana sa essere.
Eravamo uno sparuto gruppo e stavamo pianificando un’uscita notturna per tentare uno startrail che comprendesse le rovine del castello di Canossa.
Ci aspettava una cena frugale ma molto golosa che i gestori del castello di Canossa avevano preparato con prodotti locali.
In cielo neppure una nuvola! Ottima cosa per la fotografia che avremmo fatto di lì a qualche ora ma inutile per una fotografia di paesaggio… oppure no?
La rupe di Rossena
Dalle rovine di Canossa si può osservare il castello di Rossena con la sua torre di guardia.
Rossena è uno dei castelli meglio conservati dell’appennino reggiano ed è veramente una meraviglia!
Per fotografarlo da Canossa occorre un discreto teleobiettivo (se lo si vuole inquadrare come soggetto) oppure lo si può inquadrare con tutto il contorno di colline e calanchi.
Quel pomeriggio, purtroppo, il cielo era assolutamente sgombro di nuvole e grigio di umidità quindi inutilizzabile per una bella fotografia di paesaggio ed escluderlo dall’inquadratura era pressochè impossibile perchè ci trovavamo su una collina più alta e un taglio netto del cielo avrebbe portato ad un’immagine veramente brutta.
C’è sempre una soluzione!
Per togliermi dall’impaccio ho deciso di aspettare che il sole fosse molto basso sull’orizzonte. La luce è frontale e il disco solare si trova appena fuori dall’inquadratura: giusto qualche millimetro sulla destra.
La luce era decisamente gialla (e questo colore è stato ulteriormente esaltato con lo sviluppo) e l’umidità presente nell’aria estiva ha contribuito a creare questo ‘effetto velo’ sul primo piano e, via via, sulle colline dello sfondo creando un effetto di tridimensionalità molto pittorico.
Ho dovuto utilizzare un filtro graduato NG per equilibrare la differenza tra il cielo ed il terreno.
Con il sole più basso ho fatto anche qualche scatto di tramonto molto classico che, però, non mi soddisfano come questo.