La fotografia in viaggio, questa sconosciuta
Stavo seguendo una discussione su FB che parlava di fotografia in viaggio (vacanze specifiche per fotografare o fotografare in vacanza se capita? Dateci la vostra opinione e scelta).
Le risposte sono state varie e variegate ma non capisco come mai qualcuno non riesca a conciliare entrambe le cose.
Io fotografo sempre in vacanza. Se non si pretende di portare a casa la foto del secolo (oppure di rischiare il divorzio…) le cose sono, dal mio punto di vista, assolutamente conciliabili.
In questo caso mi trovavo con mia moglie a Venezia e siamo saliti sul campanile di San Marco. Sulla macchina ho montato un bel teleobiettivo e ho guardato in basso.
Le geometrie sono sempre interessanti nelle foto dall’alto e i tavolini ben allineati di questo locale in piazza San Marco sono perfetti. Il colore giallo di tutte le sedie sembra lì per rafforzare ancora di più (a livello visivo) la regolarità dell’immagine e le sedie spostate dalla loro posizione ideale creano quelle piccole rotture che rendono l’immagine non monotona. Con un selciato del genere poi è facilissimo rimuovere eventuali altre figure non volute.
Notate, magari un giorno ne parlerò in un articolo dedicato, come il colore rosso risalti sopra tutti gli altri!! Per fortuna le signore in rosso erano soltanto due e si trovano ai margini della fotografia creando una piacevole distrazione all’interno di un’immagine che rischia di essere monotona.
Poi ci sono le visioni d’insieme
Potete anche fotografare i turisti in piazza intenti nelle loro attività. Chi fotografa, chi guarda una cartina, chi discute agitando le mani, chi mangia un gelato… Divertitevi a capire che cosa stanno facendo tutte queste persone!
Lo schiacciamento della prospettiva causata dal teleobiettivo crea inoltre un piacevole effetto miniatura (che può essere facilmente esaltato con poche operazioni al PC ma che in questa immagine non ho fatto).
Per non rendere la foto troppo caotica cercate comunque uno schema!
In questo caso, ad esempio, il disegno della pavimentazione introduce una certa geometria nel caos delle persone che passeggiano. Le ombre degli edifici ai bordi della piazza, inoltre, rispettano perfettamente la regola dei terzi.
E se avete un po’ di tempo…
Se avete qualche minuto in più provate ad identificare qualche scena particolarmente interessante o anche solo simpatica. In questo caso ho impostato al mio tele la massima lunghezza focale e mi sono messo a curiosare…
Questa mi piace!
Un fotografo (sicuramente professionista) immortala una coppia di giovani turisti stranieri in una delle più belle piazze del mondo. Al suo fianco una mamma si fa un selfie con il figlio.
Due fotografi nella stessa scena!
E poi c’è la parte misteriosa [scherzosa] che non guasta mai: nell’inquadratura del selfie comparirà anche il piccione passeggiatore? Non credo. Lui è solo un curioso che assiste alla scena come me.
Questa fotografia è emblematica del fatto che la foto in se stessa è finzione.
Nello stesso luogo e nello stesso momento ci sono tre fotografi in azione. Tutti e tre porteranno a casa una fotografia di quel preciso istante. Due di loro sono assolutamente ignari del terzo incomodo che si trova 80 metri più in alto (sul campanile). Forse, però, anche i fotografi in piazza sono ignari l’uno dell’altro perché di fatto si danno le spalle e sono intenti a scattare la fotografia.
In nessuna delle loro fotografie comparirà nessun altro quindi, se non fosse per l’immagine qui sopra, ognuno di loro potrebbe affermare che il momento fissato dalla mia macchina fotografica non è mai esistito!
Concludo con una nota tecnica riguardante la seconda e la terza immagine.
Parte dell’interesse di queste fotografie (soprattutto l’ultima) è dovuto alle ombre. Fatta a mezzogiorno una foto del genere non ha molto senso… cercate sempre di sfruttare ciò che vi circonda o di scattare la foto al momento giusto (in questo caso è stato sufficiente prenotare la visita al campanile nel tardo pomeriggio).
Buone vacanze!