Autotune sì o no?

Pubblicato da Maurizio il 10/02/2024
Aggiornato il 11/02/2024
Tempo di lettura, circa 4 minuti

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Anche per quest’anno il festival di Sanremo è finito… finalmente!

Non tanto per l’evento in sè quanto per l’immancabile contorno di polemiche, scandali (?) e gente che deve per forza far sapere la propria fondamentale opinione.

Tra i mille pareri dei mille esperti di turno compare ancora il famigerato autotune

Eh, vorrei proprio sentirlo/a senza autotune…

Facciamo insieme l’esercizio di applicare l’autotune ad una fotografia. Vediamo se ne vale veramente la pena, se è un orpello inutile o se - invece - è proprio vero che “senza autotune saresti un cane stonato“!

Diciamo che il negativo digitale (il file raw, per intenderci) è la versione acqua e sapone della nostra fotografia.

Dovrebbe quindi essere, nell’intenzione dei grandi saggi, l’idea prima del fotografo, la sua visione, il suo messaggio da comunicare.

Usiamo una fotografia che ho scattato a Palma di Maiorca passeggiando sulle mura difensive che si trovano tra il mare e la meravigliosa cattedrale gotica.

Eccola!

Una garitta sulle mura difensive di Palma

Una garitta sulle mura difensive di Palma

Vi descrivo l’immagine come me la vedo davanti:

  • Colori non corrispondenti alla realtà
  • Aspetto piuttosto slavato
  • Generale sovra-esposizione
  • La foto è leggermente storta (l’orizzonte non è perfettamente orizzontale)
  • Servirebbe un piccolo ritaglio

Insomma… per iniziare andiamo maluccio… qualcuno direbbe che questa è una foto da buttare!

Questa non è affatto la mia idea, la mia visione, il mio messaggio da comunicare.

La mia idea riguarda la porta vandalizzata che dovrebbe essere molto più in evidenza.

Mi piace paragonare la fotografia agli attori di teatro.

Gli attori teatrali hanno sempre in faccia un trucco estremamente esagerato. Serve perchè anche gli spettatori delle ultime file - molto lontani - possano vederlo.

Guardandoli da vicino appaiono invece come della maschere.

Ecco, la foto è proprio così. Per portare l’attenzione dell’osservatore su un particolare occorre renderlo particolarmente evidente.

Inizio quindi correggendo la linea dell’orizzonte e applicando un ritaglio molto leggero.

Aggiusto la nitidezza, i colori e calibro un po’ l’esposizione. Applico poi una LUT con colori cinematografici.

Ecco il risultato.

La garitta sviluppata con colori cinematografici

La garitta sviluppata con colori cinematografici

Decisamente un’altra cosa!

Ora la porta è decisamente ben evidente e attira subito l’attenzione. Pur essendo fuori luogo (perchè contrasta decisamente con la pietra della costruzione e non ha niente a che vedere con il resto dell’immagine) rimane coerente con il resto giustificata dalla lattina abbandonata in terra.

Nella foto originale la lattina si vede a fatica e non viene quindi neppure percepita.

Devo ammettere che qui c’è autotune a non finire!

Però posso riprendere la foto originale e fare questo:

La garitta sviluppata in bianco e nero

La garitta sviluppata in bianco e nero

Togliamo tutto il colore e lasciamo che la superficie ruvida della pietra e la porta di legno si prendano l’intera attenzione.

In questo caso la porta risalta ancora di più perchè è decisamente scura sulla superficie della pietra quasi completamente bianca (ricordi che uno dei difetti della foto era la sovra-esposizone? o forse non era un difetto?). In questa immagine la lattina non serve più, anche se si trova ancora lì. La porta è talmente evidente che si prende tutta l’attenzione.

Dal mio punto di vista anche questo sviluppo ha un suo senso e non mi sento di dire che sia meglio o che sia peggio di quello precedente: semplicemente è diverso.

Per esprimere qualcosa occorre poterlo comunicare.

Posso comunicarlo a parole, con una fotografia, una danza, una pennellata di colore…

Se canto con l’autotune la mia voce diventa caratteristica. Se tolgo l’autotune la mia voce non sarà più la stessa quindi non potrò più comunicare come ho sempre fatto fino ad oggi.

Non è una questione di dimostrare se sei capace, è proprio una questione di comunicare sì o no!

Chiunque è capace di fare una fotografia ma poche sono le fotografie in grado di comunicare qualcosa.

Io ho avuto la fortuna di essere giovane negli anni 80 dove non esisteva il politically correct ma nessuno ne ha mai sentito la mancanza. Dove potevi vestirti e pettinarti come ti pareva. Dove nessuno criticava i gusti sessuali di un cantante ma - se ti piaceva - lo ascoltavi. Dove le arti in generale potevano sperimentare qualsiasi cosa perchè gli artisti si sentivano liberi di esprimersi.

Sai chi sono i Rockets?

Se sei uno che parla male dell’autotune sappi che è solo uno strumento, non rende nessuno capace o meno di comunicare. Quello viene da dentro.

E se non sai chi sono i Rockets alza il volume e guardati questo video! Autotune spostati proprio!!


etichette: filosofia, introvisioni



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